La vita non le ha fatto certo sconti: vivere con l'atrofia muscolare spinale, che ha deciso di farle compagnia fin da quando aveva otto mesi, non è semplice.

Ma Alessandra Contu, 39 anni, di Iglesias, non ha mai rinunciato a lottare per raggiungere i suoi obiettivi, riuscendo a raggiungerli.

E ora, incapace di restare insensibile di fronte al malessere esistenziale di molti giovani, si sente in dovere di fare qualcosa per loro.

Una vera e propria "motivatrice" che usa lo strumento più efficace: la storia della sua vita.

"Voglio rivolgermi ai giovani per condividere con loro la mia esperienza: sono una ragazza disabile che motivi per non apprezzare la vita ne avrebbe dovuto avere tanti, invece ho sempre cercato di affrontare ogni difficoltà, superandola anche quando sembrava impossibile".

Alessandra si propone di andare nelle scuole per raccontare la sua esperienza di vita e trasmettere positività. Le piacerebbe anche ristampare un libro che ha scritto qualche anno fa, dal titolo "Vita...sempre e comunque" e, nel frattempo, ha avviato una raccolta fondi su "buonacausa.org" e sta promuovendo la versione e-book, anche per portare avanti progetti dedicati ai giovani e aprire uno sportello Asamsi, associazione per lo studio dell'atrofia muscolare spinale, di cui è presidente.

Ma al bando gli equivoci: "La mia iniziativa non è rivolta a chi ha una disabilità fisica - dice Alessandra - piuttosto intende arrivare a tutti quei giovani che, per ragioni diverse, si sentono emarginati dal gruppo e non trovano più stimoli per apprezzare la vita".

Lei, con il sorriso che le illumina il volto, porta il suo esempio ogni giorno.

E le conquiste fatte con la tenacia che la contraddistingue confermano tutto: laureata in Scienze dell'educazione, ha poi conseguito un master in Bioenergetica e psicosomatica ottenendo la qualifica di "personal trainer delle discipline e tecniche olistiche" alla Scuola "Sardegna massaggi arte olistica e benessere".

Alessandra è anche responsabile educativa per l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, nella coop Santa Margherita di Nebida.
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