Nell'ambito delle attività di controllo della filiera della pesca eseguite in tutto il 2018, l'Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco ha comminato 22 multe, per un ammontare totale di 25.658 euro e quattro denunce penali.

Le operazioni - 236 nell'anno appena trascorso - hanno avuto lo scopo di verificare il rispetto della normativa nazionale e comunitaria sull’utilizzo degli attrezzi da pesca da parte di pescatori professionali e diportisti, delle norme tecniche sull’attività di cattura e detenzione dei prodotti ittici tutelati e di quelle sugli scambi commerciali di prodotti ittici e sulla tracciabilità del prodotto.

I controlli hanno riguardato centri di grande distribuzione, pescherie, ristoranti, supermercati, venditori ambulanti, mercati rionali, in tutta la provincia Carbonia/Iglesias.

Negli ultimi mesi dell'anno, tra novembre e dicembre si è svolta inoltre l'operazione "Confine Illegale", durante la quale sono state comminate 11 sanzioni amministrative per un ammontare di oltre 14mila euro una denuncia penale e sono stati sequestrati 110 chili di prodotti ittici.

Tra i casi più ricorrenti l’utilizzo e la detenzione di attrezzi da pesca non consentiti da parte di pescatori non professionali e la mancanza di etichettatura e tracciabilità dei prodotti ittici posti in vendita.

Parte del pesce è stato donato a istituti no profit, mentre quello ritirati dal ciclo della catena alimentare è stato destinato alla distruzione mediante ditte specializzate.

(Unioneonline/F)
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