Venti giorni di stop per verificare se i lavori per il "Rifugio di mare" a Punta Giglio siano compatibili con i periodi di riproduzione delle specie faunistiche presenti.

L'ha deciso il Servizio valutazione impatti e incidenze ambientali dell'assessorato regionale dell'Ambiente alla luce delle osservazioni del Servizio coordinamento fauna selvatica dell'Ispra.

Lo stop è un punto a favore di chi contesta una struttura ricettiva in un'area vincolata. L'ostilità ha favorito la nascita del comitato "Alghero per Punta Giglio", promotore di un esposto alla Procura di Sassari, uno al Tar e la richiesta di parere all'Ispra.

La protesta fonda sull'attesa che certe decisioni siano più partecipate che in questo caso.

Il progetto della cooperativa "Il quinto elemento" ha vinto il bando del 2017 del Demanio dello Stato per riqualificare la batteria militare di Punta Giglio con iniziative di turismo sostenibile e il 28 ottobre 2020 ha completato la trafila autorizzativa con 13 enti coinvolti, compreso lo Sva regionale che oggi ferma il cantiere. In attesa che si pronuncino Procura e Tar, il comitato gioisce per la possibilità che perlomeno il cantiere slitti, se fosse confermata l'incompatibilità con la riproduzione faunistica.

"In riferimento all'adeguamento del cronoprogramma delle attività di cantiere ai periodi di riproduzione delle specie presenti, di cui è in corso il censimento, non risulta il pieno rispetto delle prescrizioni", dice la sospensiva decisa per "analizzare gli elaborati di progetto definitivo/esecutivo e la programmazione dei lavori, per verificarne la coerenza con la documentazione esaminata in sede di valutazione di incidenza".

La nota precisa che "la sospensione è necessaria anche in virtù della nota in cui l'Ispra segnala nello studio di incidenza errori sul calendario riproduttivo delle specie costiere e l'assenza di dati precisi sull'insediamento di altre".

(Unioneonline/F)
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