Centinaia di animali allo stato brado che pascolano sull'isola dell'Asinara, un sovrappopolamento che determina gravi problemi alla vegetazione, ma anche ad alcune specie di uccelli migratori. Prosegue la campagna sulla fauna ad ungulati promossa dal Parco nazionale dell'Asinara e dalla Regione. Il progetto di eradicazione e contenimento degli animali domestici inselvatichiti presenti nell'isola, avviato nell'ottobre 2019, è ormai giunto a metà delle azioni.

Un importante carico animale è costituito da oltre 190 cavalli di razza sardo-anglo-araba allo stato brado. La loro presenza incide sulla composizione delle varietà floristiche e l'Ispra aveva indicato in circa 80 individui la popolazione sostenibile. Inoltre circolano liberi oltre 700 ibridi di cinghiali derivati dall'incrocio con i maiali rimasti sull'isola al momento della cessazione dell'attività carceraria.

Il Piano del Parco e diversi studi scientifici ne richiedono la totale rimozione.

Sono presenti più di 1700 esemplari di capra, che hanno creato una proliferazione incontrollata delle specie non interessate dal pascolo quali l'euforbia, e circa una cinquantina di gatti inselvatichiti che hanno determinato gravi difficoltà alla conservazione dell'avifauna e dei piccoli anfibi e rettili.

Il progetto di controllo delle popolazioni animali ha consentito di dare in adozione 51 cavalli, di catturare 356 cinghiali, e di portare fuori dall'isola oltre 1200 capre. Per quanto riguarda infine l'azione di contenimento dei gatti inselvatichiti, si è proceduto all'attività di sterilizzazione, alla quale mancano per completare la popolazione circa 20 individui.

Nel corso del prossimo anno, a fianco delle attività di allontanamento dei capi, verranno anche elaborate delle linee guida per la gestione delle popolazioni rimanenti in un'ottica di valorizzazione dei prodotti con il marchio del Parco.
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