Gli innamorati sono tanti e nemmeno la pandemia da coronavirus li ha fermati, perché "lei" è la più bella e lo sa, malgrado un nome non esattamente evocativo dal punto di vista erotico: si chiama "La Pelosa". È il litorale da sogno di Stintino e può competere a livello mondiale grazie alla sua sabbia finissima e chiara, a tutte le tonalità del verde e del blu del suo mare e alla vista suggestiva, oltre che per il paesaggio ma anche per la sua storia legata all'Isola della Asinara, che dalla spiaggia sembra quasi possibile toccare. Uno scenario d'incanto al punto che, quando c'era il supercarcere che accoglieva i nomi più importanti della mala italiana, quelli del terrorismo e della criminalità di stampo mafioso, la vista su La Pelosa così vicina e lontana nello stesso tempo avrebbe costituito una pena accessoria: per la sofferenza di averla vicino e non poterla raggiungere.

(foto L'Unione Sarda - Almiento)
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In quest'estate strana e dimessa, La Pelosa risplende comunque malgrado le avversità mondiali legate alla pandemia da coronavirus: solo nelle brutte giornate non si raggiungono - però si sfiorano - le 1.500 presenze stabilite proprio da quest'anno come limite di accoglienza. È il cosiddetto "numero chiuso", deciso dal Comune di Stintino per preservare il sistema delle dune e l'intero ecosistema di una spiaggia che ha assolutamente bisogno di essere salvata. Il ticket d'ingresso di tre euro e mezzo - che saranno tutti devoluti alle opere per la conservazione di quello splendido litorale - finanzia pressappoco la "caparra" dei lavori di mantenimento, compresi la pulizia dell'arenile e la manutenzione di bagni e altri impianti. «Sbagliato dire che facciamo pagare l'ingresso in spiaggia», sottilizza Tore Diana, sindaco di Stintino già molto avanti nel suo terzo mandato consecutivo, «è sbagliato perché non c'è guadagno. Quel ticket serve per finanziare bagni e docce gratuiti per tutti, per pagare la pulizia dell'arenile e per i controlli del rispetto del divieto di fumare in spiaggia». Ovviamente, chi cammina sulla battigia o attraversa La Pelosa senza fermarsi, non paga.

(foto L'Unione Sarda - Almiento)
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Dunque, col ticket per 1.500 presenze (ma i bambini non si conteggiano) non si guadagna: «Prima di tutto dobbiamo sottrarre l'Iva», tiene a precisare il sindaco, «e poi è esattamente la cifra che al Comune costa accogliere ogni singolo bagnante che trascorre la giornata nel nostro litorale. Dopo le 14, contando sul fatto che a quell'ora una parte non insignificante degli ospiti ha lasciato La Pelosa, a quel punto altri cento biglietti entrano in vendita. Alle 18 la spiaggia gioiello di Stintino diventa gratuita». Si era partiti con un migliaio di presenze medie, ma il tempo non aiutava: con le nuvole, non tutti apprezzano andare al mare. Ora il tutto esaurito è quotidiano, è la regola.

Il grosso degli incassi arriva invece dai parcheggi a pagamento: 320 posti per le auto, 70 per motocicli e ciclomotori e 18 per autocaravan circa senza tetto massimo di ore, il che significa pagare prezzi stellari se si vuole rimanere dalla mattina al tramonto. Tore Diana fa spallucce: «Non è obbligatorio venire a La Pelosa in auto: se si vuole parcheggiare un po' più lontano la sosta è gratis, ma soprattutto c'è il bus-navetta che parte da Stintino e porta a questo litorale. In ogni caso, anche i soldi della sosta sono reinvestiti per la sopravvivenza della spiaggia», taglia corto il sindaco. È una cifra che viaggia attorno ai trecentomila euro l'anno, quindi di tutto rispetto, e integra gli stanziamenti regionali (cinque milioni e mezzo di euro) messi a disposizione dell'assessorato all'Ambiente per la salvaguardia di quel meraviglioso tratto di costa. «Siamo alla fase esecutiva di un progetto che prevede lo smantellamento del parcheggio e la ricostituzione del sistema dunale», annuncia il primo cittadino Diana, «tutte le aree a monte sono state espropriate proprio perché necessarie a mantenere le dune, protette con le passerelle e dotate di doccette per fare in modo che i bagnanti, andando via, si lavino piedi e gambe mantenendo così la sabbia a La Pelosa». Il minimo sindacale dell'erosione, insomma.

(foto L'Unione Sarda - Almiento)
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Di essere seduti su una miniera d'oro, lo sanno bene i bagnanti, gli abitanti di Stintino e chi, sulla sabbia de La Pelosa, vende i propri servizi come lettini e ombrelloni, a prezzi decisamente non popolari ma nemmeno da Costa Smeralda. «Riuscire a salvaguardare l'arenile è fondamentale», conferma Gerolama Maddau, socia della cooperativa "Golfo dell'Asinara", che gestisce in concessione i servizi di spiaggia come sdraio, lettini e ombrelloni, garantendo la presenza e l'intervento di un bagnino in caso di necessità. Quindici soci più dipendenti stagionali, la cooperativa fa la sua parte per la salvaguardia di quell'arenile prezioso per l'ambiente e per il turismo. «L'introduzione del ticket d'ingresso di tre euro e mezzo», spiega Maddau, «ha fatto arrabbiare qualcuno, ma in realtà la stragrande maggioranza dei bagnanti che vengono qui a La Pelosa capiscono bene l'esigenza di limitare le presenze e di chiedere un contributo per poter utilizzare questo gioiello senza rovinarlo. Sanno che, se non s'interviene in maniera puntuale e con le misure giuste, i figli non potranno godere di questa spiaggia inimitabile».

In quest'estate disturbata dal Covid-19, le presenze sui litorali di Stintino non sono ridotte al lumicino malgrado i turisti siano pochi. «La nostra cooperativa "Golfo dell'Asinara" gestisce anche altre spiagge, tra cui Le Saline. In settimana non ci sono tantissimi ospiti, o almeno non quanto le estati precedenti, ma nel fine settimana sono affollate», conclude Gerolama Maddau.

Tore Diana, sindaco di Stintino (archivio L'Unione Sarda - Calvi)
Tore Diana, sindaco di Stintino (archivio L'Unione Sarda - Calvi)
Tore Diana, sindaco di Stintino (archivio L'Unione Sarda - Calvi)

Intanto il sindaco sogna La Pelosa post cantieri. «Il contributo regionale di cinque milioni e mezzo di euro e ciò che resta, detratte le spese, dai trecentomila euro che s'incassano con la gestione dei parcheggi», spiega Tore Diana, «consentiranno di fare molte cose. La strada in cui ci sono i posteggi sarà smantellata per ricostituire il sistema dunale: sorgeranno dei parcheggi a pettine. La più grande quantità di posti auto saranno invece lontano da La Pelosa», aggiunge il primo cittadino di Stintino, «ma ci sarà un sistema di mobilità elettrica e ciclabile. Insomma, avanziamo a grandi passi verso i lavori che spero saranno conclusi quando finirà il mio mandato, nel 2022. Spero comunque di mandare in appalto il primo lotto entro l'anno».
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