Se da una parte le attività umane distruggono la biodiversità alterando la capacità degli ecosistemi sani di fornire un'ampia gamma di servizi e beni, l'ente Parco nazionale dell'Asinara dall'altra da sempre si muove in controt

endenza. Così investe sul capitale naturale presente nell'isola, essenziale per la sopravvivenza, e si prepara ad affrontare l'apertura ai visitatori dopo due mesi di lockdown. "Solo le ordinanze nazionali e regionali ci potranno dire quanti posti potranno essere occupati dai turisti nei mezzi di trasporto - spiega Vittorio Gazale, direttore del parco - ovvero ci devono dire quante persone potranno viaggiare sul traghetto della continuità territoriale, viste le regole di distanziamento sociale che dobbiamo osservare".

Così se il virus nell'isola dell'Asinara non è arrivato bisogna impedire che siano i visitatori a portarlo, stabilendo regole severe anche nell'utilizzo dei servizi come il pescaturismo, o altre imbarcazioni private e pubbliche dove il rispetto delle norme anti-contagio saranno fondamentali.

"Privilegeremo le visite dei gruppi familiari che già convivono insieme - aggiunge il direttore - mentre sarà opportuno distanziare le persone sconosciute. Tutte regole che ci dovranno dettare le ordinanze di Conte e Solinas". Un'isola già organizzata e che attende regole precise dalle istituzioni superiori per ripartire, con gli operatori che dovranno giocare un ruolo fondamentale attraverso precisi calendari per alternarsi nelle attività di servizio da offrire ai turisti.

"Il virus non si trasmette con il distanziamento sociale - prosegue Gazale - è questa la regola fondamentale che nel parco esiste già, perché le persone che metteranno piede nell'isola arriveranno divise per gruppi e noi favoriremo questo tipo di visite. Così riusciremo a partire avvantaggiati rispetto ad altri parchi, grazie agli operatori già istruiti sulle micro visite e con gruppi scaglionati per orari diversi allo scopo di evitare assembramenti".
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