Uno scrigno di cultura che in questo periodo ha sempre goduto di particolari attenzioni. Invece la chiesetta di Balai vicino a San Gavino a mare, luogo antico di sepoltura dei tre Martiri turritani, appare dimenticata e abbandonata alla sporcizia, soffocata dalle erbacce e dal degrado.

Di fronte c'è il parco di Balai che gode di buona salute, la società Multiservizi ha appena terminato i lavori per il ripristino della fruibilità delle aree verdi ai cittadini dopo il periodo di lockdown e dal 14 aprile ha iniziato a mettere ordine nei parchi cittadini.

Ma stona vedere "il luogo del cuore", come nominato dalla Fai, immerso nell'incuria, luogo di culto e di pellegrinaggio dei fedeli che ogni anno si recano a Balai per rinnovare la propria testimonianza di fede. Non è stato "vestito a festa" per l'occasione, perché la processione per accompagnare i Protomartiri nella chiesetta non c'è stata, vista la situazione di emergenza sanitaria, ma gli stessi devoti vorrebbero vedere quel simbolo prezioso protetto da ogni invasione di erbe infestanti cresciute a dismisura e di insetti, cartacce e plastica.

"Sarebbe stato opportuno che qualcuno si fosse preso cura di riempire di terra quelle fioriere attorno all'ipogeo, e piantarci qualche fiore - afferma Nando Nocco, membro dell'associazione culturale Intragnas - o dipingere la facciata della chiesetta imbrattata di nero".
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