Una vera e propria folla ha invaso la strada davanti alla cappella del cimitero di Balai per dare l'ultimo saluto a Giovanni Sau.

C'erano tanti amici centauri al funerale del motociclista 30enne di Porto Torres, che sabato sera ha perso la vita in un incidente avvenuto sulla camionale, all'ingresso della città.

Una cerimonia intima all'interno della cappella del cimitero di Balai.

Per il rispetto delle norme anti-coronavirus la benedizione della salma si è tenuta in forma privata, celebrata dal parroco della Basilica di San Gavino, don Antonio Tanca, un ultimo saluto accompagnato dal rombo dei motori e da lunghi applausi.

Il suo ultimo viaggio "in sella alla moto", un saluto a tutto gas tra le due ruote e l'immensa folla che ha accolto il feretro all'esterno della cappella dove era stata allestita la camera ardente.

Occhi lucidi e lacrime e ancora l'incredulità dei familiari, il dolore della mamma Simonetta e del padre Claudio, la forte commozione delle sorelle Alessia e Claudia, come pure della compagna Roberta. Giovanni lascia anche la compagna Roberta e il figlio Luca di soli due anni. Intanto migliorano le condizioni di salute, Alessandro Derudas, in sella alla moto Yamaha, rimasto gravemente ferito il giorno dell'incidente.
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