Lui continua a sostenere di essere innocente, di aver trovato la sua compagna, Speranza Ponti, impiccata e di aver portato il cadavere tra le sterpaglie in località Carrabuffas in un estremo atto d'amore, perché quello era un luogo particolarmente caro alla sua fidanzata.

E di aver fatto tutto questo da solo, senza l'aiuto di nessuno.

I carabinieri della Compagnia di Alghero stanno invece interrogando alcune persone sospettate di avere aiutato Massimiliano Farci a spostare il cadavere della fidanzata dal loro appartamento di via Vittorio Emanuele.

Si è conclusa intanto l'autopsia sul corpo della donna, ma prima di restituire la salma ai familiari per i funerali, resta un ultimo passaggio burocratico da svolgere.

Visto l'avanzato stato di decomposizione in cui è stato ritrovato il cadavere, il pubblico ministero Beatrice Giovannetti lunedì affiderà ai carabinieri del Ris di Cagliari l'incarico di verificare con esattezza l'identità del corpo, ricorrendo anche all'analisi del Dna, da comparare con quello dei genitori della donna.

Le indagini proseguono: i carabinieri del Ris, dopo avere passato al setaccio l'appartamento della coppia e la pizzeria gestita da Farci, in cui lavorava anche Speranza Ponti, si concentrano ora sull'analisi e la perizia sui reperti che sono stati raccolti nei rilievi.

Le verifiche saranno estese anche all'auto di cui disponeva Farci, di proprietà di sua mamma, e anche all'appartamento dei genitori del 53enne, che resta tuttora sotto sequestro.

(Unioneonline/D)
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