Per lui nel 2012 si era mossa anche la Rai, con "La Vita in diretta ", in cui si fece un appello per aiutarlo. Ma le cose per Flavio Polla, geometra disoccupato di 67 anni, non cambiarono di un millimetro. Nella baracca di Predda Niedda era, nella baracca di Predda Niedda, nella strada 39 è rimasto. Dal 2010.

Una vita davvero sfortunata quella di Flavio. Nato nel 1952 a Magnano in Riviera, provincia di Udine, giunge a Sassari all'età di 5 anni. Vi avevano trasferito suo padre, impiegato statale, che lavorava per la Cassa del Mezzogiorno. Un'infanzia normale, il diploma di geometra e un lavoro alla Vianini di Porto Torres, azienda che costruiva tubi in cemento di proprietà del Vaticano, poi venduta nel 1983 al costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone, sotto il quale fallì.

Per fortuna Flavio trova impiego in un'altra storica azienda della zona industriale di Porto Torres: le Officine Turritane. Si specializza in impianti di potabilizzazione. Ha una casa e tutto procede tranquillo. La mannaia della crisi incombe anche su questa società, costretta a ridurre personale. Flavio viene licenziato a malincuore. Inizia il suo calvario. Non può pagare i debiti, in quanto disoccupato. La giustizia con lui è implacabile e gli sequestra la casa. Non sa più dove andare.

Nel 2010 prende la sua macchina e va a dormire per una notte a Predda Niedda, zona commerciale di Sassari. Quella notte diventerà quasi un decennio. Flavio bussa a tutte le porte. Inutilmente. I giornali e le televisioni ogni tanto si ricordano di lui. Anche qualche politico, specie durante le campagne elettorali, comprese le ultime. Gli offrono una casa nel centro storico sassarese. "Era pericolante, da buon geometra me ne sono accorto. Infatti poi è crollata", afferma ironicamente Flavio, che ha fatto richiesta del reddito di cittadinanza, ma deve ottenere ancora risposta.

Nel frattempo il suo giaciglio continua a essere la baracca in legno e cartone. Come compagnia il fedele Nerone, cane meticcio oramai vecchissimo. Vengono a trovarlo qualche amico e vicino della zona. Flavio Polla quasi si commuove: "Qua sono tutti gentili con me, li ringrazio di cuore. Ma è lo Stato ad avermi abbandonato".
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