Proseguono gli accertamenti sull'incidente che ieri mattina si è verificato sulla nave cargo Euroferry battente bandiera maltese di proprietà della società Malta Motorways del gruppo Grimaldi Napoli.

Le indagini dei militari della Capitaneria coordinate dal comandante, capitano di fregata Gianluca Oliveti, serviranno a chiarire le cause che hanno provocato la morte del marinaio 26enne, Denislav Ivaylov Gyordanov, avvenuta dopo che il bulgaro è stato travolto da un'onda anomala durante la navigazione da Cagliari a Porto Torres.

Il comandante Oliveti, dopo aver interrogato i membri dell'equipaggio, nelle prossime ore chiamerà a colloquio gli altri tre giovani marinai rimasti feriti e ancora ricoverati presso l'ospedale di Sassari, per raccogliere le informazioni necessarie a stabilire con esattezza la dinamica dell'incidente.

La pm del tribunale di Sassari, Beatrice Giovannetti, ha aperto un'inchiesta per fare chiarezza su quanto accaduto sulla nave poco prima delle 10 di ieri, quando i quattro marinai bulgari si trovavano impegnati nel giro di ispezione.

Sul ponte superiore, accortisi che le cime si erano sciolte a causa del mare in tempesta, sono accorsi per rimetterle a posto e un'onda violenta li ha sorpresi alle spalle scaraventandoli a terra contro una grata metallica.

Il segretario generale Filt-Cgil trasporti, Arnaldo Boeddu, pone ancora una volta l'accento sul problema dell'autoproduzione anche nel comparto del mare. "I lavoratori del porto debbono fare tutte le operazioni tipicamente portuali per le quali sono stati e vengono debitamente e costantemente formati. Così come i marittimi debbono occuparsi delle loro attività". Per questa ragione il segretario Boeddu, in attesa che la magistratura una volta svolte tutte le indagini ed effettuati tutti i controlli del caso individui le cause che hanno portato alla morte del marinaio, ritiene non più rinviabile un controllo maggiore e più serrato su tutto quello che attiene il rispetto delle regole legate alla sicurezza.
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