Un biglietto anonimo, un foglio scritto al computer, stampato e lasciato attaccato con lo scotch sul monitor, al primo piano della sede della polizia municipale di Alghero. Parole ingiuriose, offese impronunciabili nei confronti di una vigilessa che, nel leggere quello schifo, si è persino sentita male. È scattata una denuncia ai carabinieri, mentre un'inchiesta interna sta già facendo il suo corso. Un collega, a distanza di qualche giorno dal fattaccio, si è autoaccusato: "Sono stato io, ma era solo uno scherzo".

VELENI - L'attacco sessista nella sede di via Mazzini, avvenuto alla vigilia di Ferragosto, in concomitanza con la nomina del nuovo comandante Carmelo Pais, tutto è sembrato meno che uno scherzo goliardico. Un foglio prelevato dalla risma che utilizzano gli impiegati in ufficio è stato utilizzato per stamparci sopra un messaggio al vetriolo.

"Brutta serpe velenosa, tanto lo sappiamo che non te ne vai" è l'unica frase pubblicabile, il resto è una sequela di parolacce e insulti maschilisti e beceri, rivolti all'indirizzo non solo della titolare della scrivania, ma anche delle sue due amiche-colleghe più strette.

REAZIONI - La malcapitata non poteva credere ai propri occhi. Ha subito chiamato alcuni compagni di lavoro per mostrare loro quel foglio in formato A4, quelle parole uscite dalla stampante del primo piano: non c'erano dubbi che la vera serpe si nascondesse tra le stanze del comando di via Mazzini.

I carabinieri sono arrivati dopo poco. Hanno preso con le pinzette quel foglio anonimo e lo hanno custodito all'interno di una busta di plastica trasparente. Nel frattempo la vigilessa vittima degli oltraggi ha cominciato a sentirsi poco bene. Alcune colleghe hanno pensato bene di accompagnarla al pronto soccorso. Da qui la seconda tappa è stata direttamente alla caserma dei carabinieri di via Don Minzoni per sporgere una querela contro ignoti. "La nostra collega è poi tornata al lavoro e si è rimessa dietro la scrivania, con grande senso del dovere", svelano alcuni operatori, facendo intendere che il bersaglio dell'osceno biglietto è una donna che vive per la sua professione e si spende anche oltre il dovuto. E forse è proprio questo il motivo di tanto odio: invidie sul lavoro, gelosie mai sopite.

TENSIONI - La sorpresa è arrivata dopo Ferragosto, quando in un clima di forti tensioni, avvelenato, dove tutti ormai si guardavano in cagnesco, un vigile ha alzato la mano per confessare di essere stato lui l'autore del vile messaggio, scritto per gioco, per riderne con i colleghi maschi. Versione che, però, non ha persuaso del tutto la destinataria dello scherzo di cattivo gusto, rimasta con il dubbio che dietro il capro espiatorio ci nascondessero altre persone. La vicenda in ogni caso non si chiuderà qui, anche perché gli investigatori avranno modo di recuperare il giorno e l'ora in cui quel biglietto è stato stampato, dal momento che l'apparecchiatura in dotazione al comando è in grado di registrare ogni documento. A gennaio qualcuno aveva lasciato delle cartucce sul parabrezza di una macchina di servizio della polizia locale, con parole minacciose per l'ex comandante Guido Calzia. "Ma il biglietto trovato sul computer ha fatto più male di quelle pallottole, ed è più grave ancora - cercano di spiegare alcuni operatori - perché l'autore è uno di noi".

Caterina Fiori

© Riproduzione riservata