Scarsa vigilanza, zone prive di controllo e rischi per gli operatori del Parco nazionale dell'Asinara. Il vicepresidente del parco, Antonio Diana, si appella alle istituzioni dopo l'incendio doloso che ha distrutto a Fornelli il trenino turistico di proprietà dell'imprenditore Angelo Benenati.

"A nome del consiglio di amministrazione del Parco - afferma Diana - esprimo la solidarietà all'imprenditore che ha subito questo gesto ed esprimo disappunto per quanto successo. Come ente parco, ci siamo già dichiarati disponibili a qualsiasi azione volta a contrastare questi atti. L'ente parco è pronto a investire ancora in sicurezza e a siglare convenzioni con il corpo forestale, i carabinieri e la capitaneria di porto".

"È un dato di fatto - riprende - che all'Asinara la sorveglianza cali dopo una certa ora. Questa non vuole essere un'accusa verso nessuno, ma è evidente che la carenza di un servizio come la continuità territoriale da Stintino contribuisca a rendere disabitata l'isola".

Il Parco più volte ha manifestato alla Regione la carenza di personale del Corpo forestale, "presente sull'isola in numero non sufficiente. Siamo arrivati, persino - afferma Diana -, a chiedere al ministero la presenza del comando forestale dei carabinieri. Ribadiamo quindi la necessità di rivedere l'organico del Corpo forestale regionale sull'isola e diamo la nostra ampia disponibilità a ragionare su una loro possibile sede all'Asinara".

Per il vicepresidente del Parco è carente anche la squadra dei vigili del fuoco su un territorio di oltre 5mila ettari difficilmente raggiungibili.
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