"La città merita di essere informata su una situazione in cui sono stata travolta e che non ha portato niente di buono a nessuno, perché è evidente che queste energie sarebbero dovute essere dedicate ad altre situazioni, ma respingo le accuse contro di me. Per questo farò nomi e cognomi di chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto".

Come in un banco del tribunale l'arringa della comandante della Polizia Locale, Katia Onida, chiamata in audizione in consiglio comunale dalla minoranza per chiarire la sua posizione in merito alle accuse mosse dalla presidente della commissione Attività produttive, Loredana De Marco sul ritardo alla predisposizione del Regolamento per l'esercizio del commercio su aree pubbliche.

La consigliera aveva chiesto al sindaco Sean Wheeler di rimuovere la comandante dall'incarico perché ritenuta responsabile di determinare il blocco dello sviluppo economico della città. Dito puntato sul sindaco Sean Wheeler "perché credo sia un diritto sacrosanto di tutti i cittadini poter replicare alle accuse" afferma la comandante "invece più volte ho chiesto un incontro perché mi sembrava doveroso fargli conoscere la mia posizione. Invece ha totalmente ignorato la mia richiesta".

Da anni la Polizia municipale lamenta la carenza di personale, "ma non per questo ho bloccato la mia attività - aggiunge Katia Onida - seppure nell'arco di due anni mi sono vista spogliata di 6 figure stabili e quindi di personale che doveva occuparsi di bandi, gare e regolamenti, tutto concentrato su due persone".

Chiamato in causa anche il vicesindaco Marcello Zirulia perché "al corrente che il Regolamento non era più di mia competenza dopo il trasferimento dell'ufficio di Polizia amministrativa dal mio settore all'area Ambiente, il quale avrebbe dovuto definire tale atto con il contributo dell'ufficio Patrimonio dal cui non abbiamo mai avuto risposte".

Nonostante tutto la comandante Onida conferma la sua disponibilità a completare quel regolamento già iniziato, a esclusione dei bandi sui chioschi di competenza del Patrimonio, il quale non avrebbe fornito informazioni in merito, determinando la sospensione dell'approvazione dell'atto sulla disciplina sul commercio.

Da qui le accuse della consigliera di maggioranza De Marco che, di fronte alla richiesta di audizione della comandante da parte della minoranza decide di abbandonare l'aula insieme ad altre due colleghe: Antonella Demelas e Samuela Falchi.

Parole che lasciano in imbarazzo il vicesindaco vicesindaco, provocando una debole ammissione da parte del sindaco.

"Questa della De Marco è stata presa come una segnalazione un po' colorita e ne approfitto per dire che ci sono situazioni che subiamo da tempo un po' tutti, - ammette il primo cittadino - e quindi provvediamo a fare tutte quelle cose che potrebbero aiutarci a migliorare il nostro lavoro anche se non abbiamo personale a sufficienza".
© Riproduzione riservata