Pesca eccessiva e distruttiva con gli stock ittici di pesce azzurro, quali sardine, acciughe e sgombri troppo sfruttato. Le piaghe del mare Mediterraneo e dello stesso Golfo dell'Asinara sono individuate dai pescatori della marineria di Porto Torres nella pesca illegale, nel sovrasfruttamento dei mari e nei cambiamenti climatici.

Questi ultimi favoriscono la migrazione di branchi di pesce azzurro e bianco come saraghi e dentici e altre specie, verso altre zone più a Nord dell'Isola, luoghi ideali per la riproduzione. Un viaggio di sola andata che impoverisce il mare e il pescato locale a danno dei pescatori turritani sempre più colpiti dalla crisi.

Negli ultimi 10 anni lo stato della pesca nel Mediterraneo è peggiorato. I pescatori chiedono più controlli sulla pesca illegale che compete con i pescatori professionisti in regola: il pesce catturato illegalmente viene venduto in nero nei ristoranti locali.

A influire negativamente sulla situazione di crisi della pesca è il fattore del surriscaldamento delle temperature del mare che favorisce la migrazione delle specie più commerciali incidendo su qualità e quantità del pescato. L'aspetto positivo è la salvaguardia dell'Area marina protetta dell'Asinara in cui la pesca è consentita soltanto ai pescatori di Porto Torres e Stintino, e dove la selettività degli attrezzi e il divieto della pesca a strascico contribuisce a salvaguardare quelle zone nei periodi sensibili alla nascita, alla crescita e riproduzione delle specie ittiche.
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