"Durante il Consiglio comunale del 9 aprile, a mio avviso, non è stata commessa alcuna violazione alle norme del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale. Pertanto ritengo che quello della comandante della Polizia locale sia un goffo tentativo di ingerenza nel dibattito politico di questa città, con modalità tese ad assoggettare i consiglieri comunali con un 'bavaglio' che ne vorrebbe impedire la libera manifestazione del pensiero". Il presidente del consiglio comunale, Gavino Bigella, risponde così alla comandante Katia Onida che aveva contestato la violazione dell'articolo 44 del Regolamento sia da parte della consigliera di maggioranza Loredana De Marco "per avere proferito apprezzamenti sulla mia persona durante l'ultimo consiglio comunale, sia da parte del presidente del Consiglio per non avere disposto l'immediata chiusura della seduta".

La comandante della Polizia locale (foto L'Unione Sarda - Pala)
La comandante della Polizia locale (foto L'Unione Sarda - Pala)
La comandante della Polizia locale (foto L'Unione Sarda - Pala)

Ragioni che avevano spinto la comandante dei vigili urbani a scrivere una lettera al segretario comunale per chiedere l'applicazione delle relative sanzioni pecuniarie (previste dal Decreto legislativo numero 267 del 2000).

"I consiglieri comunali - spiega il presidente Bigella - hanno il più ampio diritto di esprimere apprezzamenti, critiche, rilievi e censure su atteggiamenti, opinioni o comportamenti politico-amministrativi, come prevede l'articolo 46 del regolamento citato".

Infine l'invito del presidente della massima assise "teso a richiamare alla collaborazione responsabile tra la struttura comunale e la politica locale, al fine di riportare al centro dell'attenzione della azione politica il benessere della città e dei suoi cittadini che pretendono che il tempo dei funzionari comunali sia dedicato esclusivamente a temi di interesse generale e non a mere diatribe di carattere personale".
© Riproduzione riservata