La Marina militare sta conducendo un'inchiesta per fare piena luce su un caso di presunto "nonnismo" avvenuto alla Scuola sottoufficiali a La Maddalena.

A restare vittima delle angherie dei commilitoni, una giovane allieva di origine pugliese, oggi imbarcata sulla nave scuola Amerigo Vespucci.

Secondo il suo racconto, raccolto dalla Stampa, un capitano di corvetta e altri militari sarebbero arrivati a "torturarla" pur di toglierle dal dito un anello rimasto incastrato.

Per romperlo, ha riferito la 28enne, "mi hanno immobilizzata e hanno usato un seghetto affilato, un paio di tronchesine, nastro isolante e fascette da elettricista. Mi sembrava di essere in un film horror".

La giovane ha poi presentato una denuncia, lo scorso ottobre, ricostruendo l'accaduto e facendo nomi e cognomi dei suoi "aguzzini".

"Mi hanno impedito - ha sottolineato ancora la giovane - di andare in ospedale, mi tenevano bloccata nell'ufficio di un ufficiale e mi hanno sottoposto a una sofferenza allucinante".

La vicenda, finita anche nel mirino della Procura di Roma, è stata commentata dai vertici della Marina, con una nota ufficiale, dove si legge: "Non appena avuta notizia dell’accaduto, il Comando del centro di formazione ha avviato una inchiesta interna i cui esiti sono all'esame delle superiori autorità per la ricostruzione completa dei fatti e l’accertamento delle eventuali responsabilità".

"Da quelli che sono i primi esiti dell’inchiesta interna - spiega l'ammiraglio di squadra Valter Girardelli, capo di Stato Maggiore - possiamo affermare che si è trattato di un atto sicuramente censurabile, certamente improvvido e di assoluta incoscienza da parte di personale addetto alla formazione dei giovani militari che al momento, in via precauzionale, è stato destinato ad altro incarico".

Lo stesso ammiraglio aggiunge: "A prescindere dalla fattispecie del caso in esame, su cui indaga anche la procura militare, mi preme sottolineare, in generale, come il nonnismo sia un fenomeno su cui tutte le scuole militari - e tra queste quelle della Marina - prestano particolare attenzione e hanno la giusta sensibilità mettendo in atto tutti i possibili sistemi di prevenzione e tutela".

"Ho parlato personalmente con la ragazza attualmente in servizio su Nave Vespucci – conclude il Capo di Stato Maggiore della Marina - che è in buona salute e determinata nell’affrontare la sua vita in Marina con lo spirito giusto, e l’ho rassicurata circa la vicinanza di tutta la Forza Armata e mia personale indicando che la Marina Militare agirà in maniera ferma, rigorosa e severa nell’accertamento delle responsabilità prendendo gli adeguati provvedimenti nei confronti degli interessati".

(Unioneonline/l.f.)
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