Dopo averla minacciata e insultata e dopo averla agguantata per il collo davanti ai figli minorenni, l'ha afferrata per i capelli, trascinandola fuori di casa scalza e mezza svestita.

Poi è tornato nell'abitazione, lasciandola all'esterno al freddo. Pochi minuti dopo sul posto sono arrivati i carabinieri, che lo hanno convinto ad aprire per poi mettergli le manette ai polsi.

Protagonista in negativo della vicenda, avvenuta a Sassari, nel quartiere Latte Dolce, un uomo di 38 anni.

La vittima, invece, è la moglie di quest'ultimo, 43enne.

I militari, ricevuto l'allarme, l'hanno soccorsa, facendosi raccontare l'accaduto.

Una lite scaturita per futili motivi e poi degenerata in violenza. E non un episodio isolato, bensì l'ennesima aggressione da parte del marito violento, solito maltrattarla anche davanti ai figli.

Dopo essersi sincerati delle sue condizioni, gli uomini dell'Arma hanno bussato alla porta, prendendo in consegna il responsabile e trasferendolo in camera di sicurezza con l'accusa di maltrattamenti in famiglia.

Si tratta dell'ennesimo episodio di violenza sulle donne in Sardegna.

Proprio per questo i carabinieri invitano le vittime o le persone a conoscenza di angherie e vessazioni a denunciare per rompere la cortina di silenzio che troppo spesso avvolge tali situazioni.

Proprio oggi, inoltre, presso il Reparto Territoriale dei carabinieri di Olbia è stata inaugurata una “Stanza tutta per sé”.

"Un progetto che nasce da una collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e l’associazione Soroptmist International d’Italia", spiega una nota dell'Arma. Si tratta - viene spiegato - di una stanza "arredata in modo da creare un’ambiente confortevole per le vittime, riservando uno spazio dedicato ai bambini con colori e oggetti pensati per l’infanzia, è destinata all’audizione protetta di donne che hanno subito violenza e di minori".

(Unioneonline/l.f.)
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