Un modello virtuoso che riesce a mettere insieme la tutela ambientale di uno dei più importanti scrigni della biodiversità nel bacino del Mediterraneo con un tasso di affluenza turistica, quello della Gallura, più alto della Sardegna. Una "missione possibile" sfruttando ingenti finanziamenti europei grazie a numerosi progetti: i 300 mila euro stanziati dal Ministero sono una minima parte nel bilancio dell'Area marina protetta di Tavolara-Capo Coda Cavallo. Ma la mossa vincente è il coinvolgimento dei cittadini dei tre comuni dell'Amp, Olbia, Loiri Porto San Paolo e San Teodoro, operatori turistici e turisti che diventano protagonisti dei progetti di tutela come nel progetto di Citizen science, molto apprezzato a livello scientifico internazionale.

Attività sull'isola (foto Amp Tavolara)
Attività sull'isola (foto Amp Tavolara)
Attività sull'isola (foto Amp Tavolara)

Quindicimila ettari di mare e 40 chilometri di costa mozzafiato: il patrimonio dell'Amp vale circa un miliardo di euro come certificato da uno studio economico di alcuni mesi fa. Seicento milioni circa di indotto materiale dei servizi che ruotano intorno alle isole mentre è stato quantificato approssimativamente in 400 milioni il capitale naturale: i ricchissimi fondali e la biodiversità delle specie vegetali e animali, i sentieri mozzafiato sul mare e gli arenili della terraferma. La grande bellezza. Beni, in realtà inestimabili, ma che sono stati stimati per quantificare quanto vale la conservazione. La realtà è che vale moltissimo e che per ogni euro di investimento pubblico si contano 1.520 euro di benefici ambientali sul territorio.

Osservazione della posidonia (foto Amp Tavolara)
Osservazione della posidonia (foto Amp Tavolara)
Osservazione della posidonia (foto Amp Tavolara)

Istituita 23 anni fa, l'Area marina di Capo Coda Cavallo è governata dal Consorzio di gestione formato dai tre Comuni di Olbia, Loiri Porto San Paolo e San Teodoro. Guidate dal direttore Augusto Navone, lavorano otto persone a tempo indeterminato, quattro in distacco dai Comuni e tre con convenzioni esterne. Ma si stima che siano almeno 500 i posti di lavoro che ruotano intorno alle attività dirette e indirette, se si mettono in conto diving, noleggio gommoni e tutte le attività che si svolgono nel territorio e si "nutrono" dell'ambiente naturale.

I PROGETTI EUROPEI Gran parte dei fondi arrivano dall'Europa. Sono una decina i progetti in campo, l'ultimo in ordine di tempo il Life Delfi che ha visto qualche giorno fa a Roma, al Cnr, la prima riunione operativa. L'obiettivo è quello, spiega il direttore Augusto Navone, di "trovare soluzioni all'eterno conflitto tra pescatore e delfino" cercando di ridurre le interazioni delle attività di pesca con i cetacei e quindi salvaguardando gli animali ma anche limitando le perdite economiche dei pescatori.

Biodiversità a Tavolara: il mustiolo, il più piccolo roditore del mondo (Foto Amp Tavolara)
Biodiversità a Tavolara: il mustiolo, il più piccolo roditore del mondo (Foto Amp Tavolara)
Biodiversità a Tavolara: il mustiolo, il più piccolo roditore del mondo (Foto Amp Tavolara)

Il delfino mangia il pescato e rischia a sua volta di restare impigliato nelle reti. Secondo un sondaggio effettuato nelle fasi preliminari nelle aree pilota, le perdite economiche medie per i pescatori si aggirano sui 1500/2000 euro l'anno e in tre anni ben 24 delfini sono morti a causa degli attrezzi di pesca. A collaborare al progetto europeo, coordinato dal Cnr, ci sono quattro Aree marine protette, tra queste quella di Tavolara, le Università di Padova e Siena e altre organizzazioni. Le aree pilota saranno otto in Italia e due in Croazia e si cercherà di mettere in campo azioni che vanno dalla sensibilizzazione a metodi di pesca alternativi. Sempre diretto ai pescatori e alla protezione di alcune specie vulnerabili dalla cattura accidentale il progetto E-Life.

L'Area marina protetta è inserita anche nel progetto comunitario Isos-Isole sostenibili - che vede tra i partecipanti anche l'Asinara e coinvolge territori da salvaguardare ma interessati da forte afflusso turistico - e al programma di cooperazione internazionale Smilo (Small island organization) che mira a sostenere le piccole isole verso una gestione sostenibile del territorio. Nel 2019 Tavolara e altre cinque piccole isole hanno superato la prima fase del processo di certificazione.

La berta minore (foto Amp Tavolara)
La berta minore (foto Amp Tavolara)
La berta minore (foto Amp Tavolara)

LA BERTA MINORE SALVA Si è invece concluso con successo, dopo cinque anni di lavoro e l'investimento di un milione di euro, il Life Pussinus Tavolara che ha permesso l'eradicazione del ratto nero dall'isola e quindi la tutela della berta minore. Le isole dell'Amp ospitano infatti oltre la metà della popolazione mondiale di questo uccello marino (tra i 9600 e i 13.000 esemplari), unico caso del genere nel Mediterraneo. Il progetto, cofinanziato dall'Unione europea, ha visto anche la partecipazione del Comune di Olbia. Oltre all'intervento di eradicazione del ratto nero, predatore dei pulcini, è stata svolta una importante opera di sensibilizzazione e informazione. Altre azioni hanno riguardato l'eradicazione dalle dune del fico degli ottentotti, specie aliena invasiva dagli sgargianti colori, molto presente sulle spiagge e in giardini lungo la costa ma dannosa per le specie autoctone, e il contenimento della popolazione di capre selvatiche che, prive di predatori, diventano a loro volta una minaccia per le specie vegetali e per il patrimonio di biodiversità sull'isola. Diversi esemplari sono stati contenuti nei recinti e affidati in adozione fuori dall'isola.

Attività subacquea con gli studenti
Attività subacquea con gli studenti
Attività subacquea con gli studenti

LA SCIENZA DEL CITTADINO Ripulire le spiagge, riconoscere le specie aliene marine ed estirpare quelle terrestri, monitorare la fauna ittica e la posidonia: sono i campi di intervento della Citizen science che hanno coinvolto studenti, operatori turistici e balneari e subacquei e che vede l'Amp di Tavolara all'avanguardia. "La scienza del cittadino è un metodo che, se svolto in maniera rigorosa, raggiunge un doppio obbiettivo, quello di coinvolgere le persone responsabilizzandole e facendole diventare sentinelle del territorio e incrementare la mole di informazioni in nostro possesso", spiega il direttore Augusto Navone. E così si va dagli studenti che, con i loro insegnanti e gli operatori dell'Amp, riconoscono ed estirpano il fico degli ottentotti o le altre specie aliene ai subacquei dei vari diving che fanno il monitoraggio delle cernie e della prateria di posidonia. Nel primo caso sono state acquisite circa 200 foto sulle 500 scattate che hanno consentito di "riconoscere" 97 cernie, 55 solo nella Secca del Papa, paradiso delle immersioni. Oltre cento sub hanno invece partecipato alle attività di ricerca sulla posidonia.

La formazione è una delle linee di intervento principale che contraddistingue Tavolara. Oltre all'organizzazioni di diverse attività di base che coinvolgono bambini e ragazzi fin dalle elementari, l'Amp è membro del neonato Consorzio universitario di Olbia e sostiene il corso di laurea magistrale in Gestione dell'ambiente e del territorio dell'Università di Sassari che avrà ad Olbia la sede nell'area dell'ex Escavazione porti con un investimento di 750 mila euro. Organizza, inoltre, insieme all'associazione International school for scientific diving un corso professionalizzante per ricercatore scientifico subacqueo.

RIPORTAMI AL MARE Grazie al protocollo di intesa siglato con Geasar, la società di gestione dell'aeroporto di Olbia, Enac e Corpo Forestale, stanno tornando al mare tonnellate di sabbia, sassi e conchiglie che erano custoditi nei depositi del Costa Smeralda. Il personale dell'Amp vaglia il materiale e lo indirizza nei siti più adatti dal punto di vista ambientale, la sabbia a Porto San Paolo, sassi e conchiglie a Tavolara. Il tutto è stato immortalato nel video "Riportami al mare" diffuso sui canali social e all'aeroporto. Perché oltre l'indignazione, per i ladri di Sardegna, che corre facilmente sul web c'è molto altro da fare e tutto parte dall'informazione. E dalla conoscenza, quel patrimonio che a Tavolara si cura come la posidonia e la berta minore.
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