Si è aperto davanti alla giudice del Tribunale, Cristina Ornano, il processo per l'alluvione di Assemini del 10 ottobre 2018, costato la vita a Tamara Maccario, 44 anni, travolta dall'ondata di piena di un torrente mentre si trovava in auto col marito e le tre figlie.

Questa mattina, la pm Rossana Allieri ha chiamato in aula proprio il marito e la maggiore delle figlie che hanno raccontato i drammatici momenti dell'alluvione. "Scappavamo dall'acqua - ha detto il marito - e ad un certo punto l'auto è diventata una barca. Ho provato a scendere ma sono stato travolto". La Procura, dopo aver avviato le indagini coordinate dalla Forestale ha ottenuto il rinvio a giudizio per omicidio colposo nei confronti Gianluca di Gioia, assessore alla Protezione civile del Comune di Assemini, Mauro Moledda e Alessandro Bocchini, responsabili della Protezione civile comunale rispettivamente fino al 2017 e alla data dell'alluvione.

La notte della tragedia, hanno poi spiegato il marito e la figlia della vittima, la famiglia stava cercando di scappare dalla casa in cui vivevano nelle campagne di Assemini perché l'acqua del vicino torrente era già in prossimità delle abitazioni. Il corpo di Tamara Maccario, l'unica rimasta prigioniera dell'abitacolo, venne poi recuperato alcuni chilometri più a valle dai sommozzatori. Il processo proseguirà il 13 maggio.
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