Tamponi rapidi a Muravera, i cittadini si mobilitano
Dopo le perplessità espresse dal sindacoA Muravera scoppia la polemica sui tamponi rapidi. Dopo la delibera della Giunta comunale per l'acquisto di 500 test rapidi per effettuare lo screening anti-Covid in paese, il sindaco aveva deciso di non comprarli più e, infine, gruppi di cittadini e associazioni avevano annunciato l'intenzione di rivolgersi ai privati, a proprie spese, per effettuare l'esame.
Il sindaco Salvatore Piu aveva spiegato sui social la sua perplessità proprio sui test: "Attualmente la comunità scientifica concorda su quanto siano poco attendibili gli screening di massa effettuati con tamponi rapidi o test sierologici rapidi per Covid-19 a causa dell'elevata incidenza di falsi positivi e falsi negativi - aveva scritto -. La scarsa validità di tali test, ancora di più se effettuati una tantum, unita all'idea che tali indagini debbano essere effettuate sotto preciso controllo e accurata certificazione dell'Ats, ha portato questa amministrazione a una scelta più oculata. È stata avviata la procedura di noleggio a lungo termine di speciali apparecchi per la sanificazione degli ambienti da utilizzare nei locali delle scuole per garantire la disinfezione degli ambienti dove soggiornano i bambini della nostra comunità".
La decisione presa da Piu non è andata giù tanti cittadini, stanchi di doversi recare a Cagliari per effettuare i test rapidi. Ora insieme ad associazioni di volontariato e medici, si sono organizzati per effettuare a chiunque ne facesse richiesta test rapidi a una cifra simbolica.
(Unioneonline/s.s.)