L'ex finanziere chiede di patteggiare un anno e mezzo, il sindaco di Villasimius la messa alla prova. Esito dell'udienza di ieri a Cagliari nel processo per accesso abusivo a un sistema informatico e rivelazione di segreto d'ufficio che coinvolge a vario titolo sette persone.

E' la vicenda riguardante quanto accaduto, secondo la ricostruzione delle stesse Fiamme gialle, nel 2016: l'ex militare Massimiliano Paulis in ipotesi entrava nel sistema informatico della Finanza per "consultare, per motivi non riconducibili al servizio, dati" su persone alle quali erano interessati Erika Ibba, Mario Spina, Marco Lai e Luca Cadoni, mentre a Gianluca Ostuni avrebbe detto di aver ricevuto dal proprio Comando un esposto anonimo su "locazioni in nero" che lo riguardavano.

Il primo cittadino Gianluca Dessì invece avrebbe avuto da Paulis (assistito dal legale Massimo Ledda) notizie su un procedimento penale riguardante la gestione del parcheggio a Campulongu. Il sindaco ha sostenuto di aver tenuto un "comportamento corretto" e si è fatto interrogare dal pm Giangiacomo Pilia ribadendo la propria estraneità alle accuse, oltre ad aver presentato il risultato delle indagini difensive eseguite dai suoi avvocati Maurizio Scarparo e Benedetto Ballero.

Alla fine però ha deciso di chiedere la messa alla prova: un periodo durante il quale farà il volontario e al termine del quale (se il risultato sarà positivo) il reato sarà dichiarato estinto. Il 15 febbraio l'udienza per avviare il periodo di prova, che riguarda anche Lai e Spina. Cadoni e Gianluca hanno scelto il rito abbreviato e la discussione è prevista il 23 novembre, quando il gup deciderà anche sul patteggiamento di Dessì e di Ibba (6 mesi).
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