La pista più seguita è quella legata alla scomparsa, il 24 giugno del 2017, del pensionato Luigi Dessì di Armungia. Potrebbero essere suoi i resti ossei trovati da un cercatore da un cercatore di funghi sulle colline di Monte Narba, vecchia zona mineraria in territorio di San Vito.

Nella zona non risultano altre persone scomparse, se non un pastore campano, Nicola Campitello, inghiottito nel nulla durante l'alluvione del 2018 che sconvolse per l'ennesima volta il Sarrabus. Era accaduto tra Muravera e Castiadas, una località distante diverse decine di chilometri da Monte Narba, ma, in questo caso, l'ipotesi è che quel pastore venne allora inghiottito dall'acqua.

Per questo, gli inquirenti sospettano che i resti ritrovati possano invece appartenere a Luigi Dessì. Il pensionato, che aveva 74 anni, quel giorno di fine giugno di tre anni fa era arrivato a San Vito con la moglie facendo improvvisamente perdere le sue tracce, mentre la donna si intratteneva in un negozio.

Subito dopo, l'anziano era stato immortalato dalle immagini di una telecamera nelle vicinanze del campo sportivo, alla periferia di San Vito, lungo la strada che porta proprio a Monte Narba dove sono state trovate le ossa.

L'uomo era stato sempre un gran camminatore: le ricerche avevano interessato Monte Narba per diversi giorni ed erano state estese a tutta la Sardegna con i familiari che eravamo lanciato diversi appelli. Tutto inutile.

Ora la macabra scoperta e le indagini dei carabinieri coordinate dal capitano Massimo Meloni, comandante della Compagnia di San Vito, e dal tenente colonnello Michele Tamponi, comandante del Reparto operativo di Cagliari.

Saranno gli accertamenti all'Istituto di medicina legale a far chiarezza sulla vicenda, su cui vige al momento il riserbo da parte delle forze dell'ordine.
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