Nessun assembramento. Pieno rispetto delle norme anti Covid-19.

La comunità di Genoni questo pomeriggio ha dato l'ultimo saluto a Gianfranco Melis, l'allevatore di 36 anni ucciso nel suo ovile da due colpi di fucile al basso ventre e al petto. "I cittadini si sono comportati in maniera esemplare, con grande dignità e compostezza, come avevo chiesto", ha detto il sindaco Gianluca Serra. Funerali di dolore e sgomento in un paese ancora attonito per quanto successo nella notte fra sabato e domenica in quell'azienda zootecnica, a pochi chilometri dal centro urbano.

"Se a Genoni qualcuno sa qualcosa parli", ha chiesto Giovanni Melis, 79 anni, il padre della vittima, alla fine della messa.

Parole pesanti come macigni, che tutti hanno potuto ascoltare nel sagrato grazie agli altoparlanti della chiesa parrocchiale.

Una comunità sconvolta, ma che non si deve arrendere.

Lo ha ricordato il parroco don Gerardo Pitzalis: "Questa morte non sia inutile per Genoni, che deve risorgere. La verità aiuterà a superare meglio tutto questo".

Lo ha seguito don Alessandro Floris, sacerdote originario di Genoni, che ha detto: "Non possiamo rimanere nel buio". E poi si è rivolto all'assassino o agli assassini dell'allevatore: "Come fai o come fate ad andare a letto la notte con la coscienza tranquilla?".

L'arrivo del feretro al cimitero (L'Unione Sarda)
L'arrivo del feretro al cimitero (L'Unione Sarda)
L'arrivo del feretro al cimitero (L'Unione Sarda)

Anche l'arcivescovo di Oristano, padre Roberto Carboni, non presente ai funerali ma vicino a Genoni, ha detto: "Mi unisco alla comunità e alla famiglia del giovane ucciso, per implorare dal Signore cammini di pace, che superino sentimenti di odio e violenza. Chiedo al Signore che mai più si verifichino queste tragedie, che lasciano profonde ferite nei familiari delle vittime, nella comunità e in ciascuno di noi".

Funerali nel silenzio di un paese ancora sconvolto per quanto accaduto.

Silenzio all'uscita della bara dalla chiesa e al suo arrivo in cimitero.

Dentro sono entrati solo i familiari, come previsto dalle norme anti Covid-19.

All'esterno i cittadini. Tutti hanno rispettato il distanziamento sociale. Nessun assembramento. Tutti vicini a papà Giovanni, mamma Gesuina e al fratello Giorgio. Un silenzio rotto dalla voce di una mamma nel dolore, che ha davvero toccato tutti.

"Genoni non è questa", avranno sicuramente ripetuto molti cittadini.
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