A segnare una svolta nell'inchiesta sugli omicidi di Davide e Massimiliano Mirabello e ad aprire le porte del carcere ai loro presunti assassini, Joselito Marras e suo figlio Michael, è stata la ricostruzione dei movimenti di due auto: una Volkswagen Polo blu e una Fiat Panda bianca, entrambe vecchiotte, entrambe abituate a percorsi di campagna. La Polo è intestata a Massimiliano Mirabello ma spesso la usa suo fratello Davide. La Panda è intestata alla moglie di Joselito Marras, ma a utilizzarla è prevalentemente il loro figlio Michael.

LA TRACCIA BIOLOGICA - Sullo sportello del lato passeggero di questa Panda, nelle settimane scorse, il Ris ha isolato una piccola strisciata di sangue: gli esami biologici eseguiti nei laboratori di Cagliari dimostrano che quel sangue ha una «altissima compatibilità» con il profilo genetico di Davide Mirabello. «Altissima compatibilità» significa quasi certezza. E il «quasi», spiegano gli investigatori, in questi casi viene messo per un mero scrupolo scientifico: l'ipotesi che qualcuno possa avere un profilo altrettanto sovrapponibile è considerata di pura scuola.

Quella macchiolina di sangue è importante, ma gli investigatori avevano necessità di raccogliere altri elementi per dimostrare che, oltre a quella macchina, anche accusati e vittime si trovavano nello stesso posto (un bivio lungo la strada comunale Funtana Pirastu, due chilomentri dal centro abitato di Dolianova) nello stesso momento (attorno alle 15,30 del 9 febbraio scorso, ultima domenica di caccia).

I FILMATI - Quel pomeriggio, la Polo dei Mirabello viene inquadrata in due diversi momenti da alcune delle numerose telecamere di vedetta sul poco che succede in una Dolianova deserta all'ora di pranzo. Primi filmati: la Polo, proveniente dalla zona del cimitero nuovo, è diretta verso il centro del paese. A bordo ci sono Davide Mirabello e il nipote, il figlio adolescente di Massimiliano. Accompagnato il ragazzo a casa di un amico, l'uomo si ferma in un bar tabacchi, acquista delle sigarette e riparte. Altri filmati: la Polo torna verso Funtana Pirastu, strada dalla quale si diparte il viottolo che porta al casolare dove Massimiliano abitava con la compagna Luana Piano e i figli.

AL PASCOLO - Vicino a quel bivio, più o meno alla stessa ora, c'è anche la Panda: la nota un testimone, che vede anche, a bordo, Joselito e Michael Marras. Il loro gregge è nei paraggi.

Un quarto d'ora più tardi, a trenta metri di distanza, un uomo trova del sangue dell'asfalto: due chiazze principali, più alcuni sgocciolamenti. Tracce che gli investigatori ritengono compatibili con il ferimento grave di una o due persone, probabilmente colpiti con armi da taglio.

È in quel quarto d'ora che, secondo il racconto di Luana Piano, Davide entra trafelato nel casolare e parla in maniera concitata con il fratello Massimiliano; poi i due saltano a bordo della Polo e partono sgommando verso quella che gli investigatori considerano una resa dei conti dopo anni di tensioni, minacce e violenze. Una resa dei conti finita nel peggiore dei modi.

Marco Noce

© Riproduzione riservata