La lettera del sindaco di Sinnai, Tarcisio Anedda, alle persone in arrivo in Sardegna a decorrere dal 9 marzo senza distinzione di provenienza, ma anche a quelli che vi abbiano fatto ingresso nei quattordici giorni antecedenti e che provengano o abbiano transitato o sostato nei territori della Lombardia e delle Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia, maggiormente colpiti dal Coronavirus.

"Gentili ospiti. Rivolgo a ciascuno di Voi, anche a nome dell'Amministrazione e della Comunità di Sinnai, il più cordiale e solidale benvenuto nella nostra cittadina e nei borghi turistici del Comune. E' nostro dovere e nostro desiderio provvedere a garantirvi, con i necessari servizi per un sereno soggiorno, le migliori condizioni di sicurezza, in ottemperanza alle prescrizioni dei DPCM del 4 e 9 marzo 2020 - recanti nuove misure urgenti per il contrasto ed il contenimento sull'intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19 - e nel pieno rispetto delle misure straordinarie urgenti per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da .COVID-19 nel territorio regionale della Sardegna".

"Al fine di organizzare al meglio i servizi essenziali di accoglienza specie nelle località turistiche dove nell'attuale bassa stagione le prestazioni sono ridotte, e di adempiere alle prescrizioni sulla sicurezza, l'amministrazione ha la necessità di conoscere, nel modo più puntuale possibile, la consistenza e l'ubicazione delle vostre presenze, nonché le esigenze specifiche delle persone e delle famiglie ospiti, affinché possano trovare risposta con l'adozione di adeguati provvedimenti amministrativi. Vi chiediamo pertanto di volerci comunicare tramite posta elettronica la località e l'indirizzo del Vostro domicilio in Sardegna, con un recapito telefonico, ed ogni eventuale esigenza il cui soddisfacimento possa rientrare tra le competenze degli uffici comunali".

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LA RIFLESSIONE DI UN CONSIGLIERE COMUNALE

La lettera del Sindaco di Sinnai all’indirizzo degli ospiti arrivati nella cittadina e nel suo territorio turistico ha provocato molte reazioni risentite da parte di nostri concittadini. Non è difficile comprenderne la ragione per l’allarme in cui versa da giorni anche la nostra Comunità,

Però bisogna che in un momento di oggettiva difficoltà tutti stiamo calmi.

L’applicazione rigorosa delle disposizioni in materia di tutela della salute pubblica, con i loro effetti anche retroattivi, è richiamata dal sindaco, che evidentemente comprende il pericolo e cerca di esorcizzarlo riferendosi alla necessità di una loro stretta osservanza.

E’ un appello al senso civico degli ospiti, che ha una premessa di saluto, forse l’esibizione non richiesta – data la situazione – di una ospitalità più formale, che sentita.

Il benvenuto si dà infatti a chi non realizza una minaccia sociale. E sono d’accordo che forse se ne poteva fare a meno.

Una cosa è certa: se la situazione rischia di andare fuori controllo non sarà stato per responsabilità di un beni beniu di troppo. Sono sicuro infatti che l’Amministrazione metterà in campo tutte le sue limitate possibilità per vigilare e contrastare il diffondersi dell’epidemia.

Forse il sindaco, con la stessa gentilezza e nella stessa lettera, avrebbe dovuto invitare i suoi destinatari a tornare a casa, come hanno fatto altri Amministratori di enti sovraordinati. Magari con l’augurio di un nuovo e più sicuro appuntamento in Sardegna.

Chi è arrivato in preda alla paura non va però demonizzato, né il sindaco insultato per aver pronunciato a denti stretti il saluto che noi Sardi non neghiamo a nessuno, se viene in pace.

E’ una questione di grande responsabilità. Da governare. Partendo dallo statu quo. I saluti non c’entrano. Sono ininfluenti. C’entra come agisce ciascuno di noi, ciascuno degli ospiti e chi ci amministra per scongiurare il pericolo.

Aldo Lobina (consigliere comunale di Sinnai)

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Raffaele Serreli
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