"Mi chiamo P., ho 13 anni e sto navigando nel sud della Sardegna". Comincia così il messaggio che una ragazzina ha infilato in una bottiglia e lanciato in mare nella zona di Villasimius con l'invito a chiamare un numero di telefono in caso di ritrovamento. E quell'oggetto ha effettivamente fatto il suo viaggio e raggiunto lo scopo, ossia far incontrare alla giovanissima dei nuovi amici.

La storia si è svolta il mese scorso quando al largo di Capo Sant'Elia, Cagliari, una motovedetta della Guardia di finanza del Reparto operativo aeronavale ha visto a pelo d'acqua una bottiglia chiusa con un tappo di sughero. Il militare nostromo l'ha recuperata per poi gettarla nel contenitore dei rifiuti riciclabili.

Ma ha visto al suo interno un foglietto arrotolato e per curiosità l'ha letto. Conteneva proprio il messaggio scritto dalla 13enne e la preoccupazione che si trattasse in realtà di una richiesta di aiuto ha spinto l'equipaggio a comporre il numero telefonico indicato.

Il messaggio (foto Guardia di finanza)
Il messaggio (foto Guardia di finanza)
Il messaggio (foto Guardia di finanza)

All'altro capo ha risposto una donna. Incredula, ha spiegato che l'autrice di quelle parole era proprio la figlia: erano in vacanza su una barca e la ragazza, forse affascinata dalla bellezza del paesaggio, ha deciso di lanciare la bottiglia in mare per trovare anche dei nuovi amici.

I finanzieri con la bambina (foto Guardia di finanza)
I finanzieri con la bambina (foto Guardia di finanza)
I finanzieri con la bambina (foto Guardia di finanza)

La mamma, colpita dalla vicenda, ha chiesto di incontrare i quattro finanzieri che, inconsapevolmente, sono stati protagonisti della storia. E in effetti l'equipaggio della vedetta ha conosciuto tutta la famiglia, con la ragazzina che ha regalato ampi e aperti sorrisi ai suoi amici Massimiliano, Enrico, Mauro e Roberto.

(Unioneonline/s.s.)
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