Lo scorso anno lungo le strade quartesi sono stati investiti 20 pedoni, di cui 15 sulle strisce pedonali. In una occasione una persona è morta. Quest'anno si sono già verificati 7 incidenti con investimenti di pedoni, con due vittime. Le strade con il più alto rischio sono via Marconi, via Cagliari, via Fiume, viale Colombo e via Leonardo da Vinci, ma nessuna può ritenersi realmente sicura.

Questi sono alcuni dati che emergono dalla statistica degli incidenti stradali rilevati dal Corpo di Polizia Locale di Quartu Sant'Elena. È la dimostrazione che troppi automobilisti non conoscono o non rispettano le regole del codice della strada o guidano con poca prudenza.

Oggi si registra l'intervento del comandante della Polizia locale, il dirigente Marco Virdis. "Dopo aver assistito ieri, con sempre maggior dispiacere all'ultima tragedia, in cui un'anziana donna ha perso la vita mentre attraversava sulle strisce pedonali, è d'obbligo richiamare ancora una volta l'attenzione degli automobilisti sulle regole del Codice della strada a proposito dell'attraversamento pedonale".

"I pedoni che attraversano le strisce pedonali - ricorda Virdis - hanno sempre la precedenza: non fermarsi quando qualcuno intende attraversare è un comportamento impertinente ma soprattutto irregolare. Troppo spesso si vedono persone in eterna attesa che la strada si liberi per poter passare, invece di poter contare sul rispetto delle regole e sul senso civico degli automobilisti. Il pedone che vuole attraversare sulle strisce ha la precedenza e i veicoli devono fermarsi. In caso di incidente, il pedone che si trova sulle strisce ha sempre ragione".

Diverso il caso di incidente con interessamento di un pedone che attraversa fuori dalle strisce pedonali. Se è vero che, in alcuni casi, l'attraversamento al di fuori delle strisce pedonali presenti ha condotto la giurisprudenza ad attribuire una piccola parte di colpa anche al pedone investito, è anche vero che il conducente del mezzo ha sempre la responsabilità di comportarsi in maniera prudente e di prevenire, per quanto possibile, anche le condotte non consuete dei pedoni.

"In sostanza - conclude Virdis - la regola prudenziale e cautelare fondamentale che deve presiedere al comportamento del conducente è sintetizzata nel cosiddetto 'obbligo di attenzione' che questi deve tenere al fine di '"avvistare' il pedone sì da potere porre in essere efficacemente gli opportuni accorgimenti atti a prevenire il rischio di un investimento".
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