A Quartu otto assessori sostituiti in quattro anni, uno ogni sei mesi: perché?

«Io non ho cacciato nessuno: si sono dimessi di loro sponte».

Anche Passino?

«Lui no, ho preferito revocargli le deleghe perché invece di risolvere i problemi che conosceva da quattro anni è diventato lui stesso un ostacolo».

Non crede che la colpa sia innanzitutto del sindaco?

«Non sono né il primo né l'ultimo a rimuovere un po' di assessori. Il mio dovere è garantire la migliore amministrazione possibile».

Quello che la natura (politica) ha separato, Stefano Delunas ha rimesso insieme. Oggi guida la terza città della Sardegna con una maggioranza variabile nella quale ha arruolato ex sindaci, destra e sinistra, partito sardo d'Azione, vari ed eventuali volenterosi. Le dichiarazioni sulla chiusura di viale Colombo l'hanno precipitato nella polvere della polemica, l'ennesima. Si difende attaccando. Nel mirino c'è l'ex fidatissimo assessore all'Urbanistica: «Nonostante i tanti titoli elencati nel curriculum, Paolo Passino è stato un'enorme delusione. Mi fidavo di lui ma la sua produttività non vale il sei politico. Era assessore al Litorale: i risultati purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. Forse avrei fatto meglio a togliergli l'incarico qualche mese prima. A questo punto non mi meraviglierei di scoprire che sarà candidato in qualche schieramento di centrosinistra».

Però è stato lei a sostenere la necessità di chiudere viale Colombo per due anni.

«C'è una dichiarazione fatta da Passino in Consiglio comunale - è contenuta nel verbale della seduta - con la quale ammette di avermi detto che era necessario un tempo così lungo per i lavori. Lui è un ingegnere strutturista, io un perito chimico con competenze diverse».

Pentito di aver detto che la chiusura della strada era un'occasione per sperimentare una nuova destinazione della zona?

«Credo che si sia fantasticato su una cosa che avveniva in maniera naturale nel dopoguerra».

Cosa avveniva?

«Tutti andavano al mare a piedi o in bicicletta. Hanno usato questa suggestione per colpirmi. È ovvio che pensavo a un lungosaline da percorrere la sera o la notte, senza la calura asfissiante del giorno. Un posto dove i cinquemila proprietari di cani potessero passeggiare, uno sfogo per i ciclisti e gli anziani».

Ha mandato via Passino per fare posto a un altro?

«Vorrei tenere la delega perché le cose non realizzate dall'ingegner Passino sono tali e tante che non sarebbe giusto scaricare questa mole di lavoro su altri».

Dicono che sia una tappa del suo avvicinamento al Psd'Az.

«Continuerò a fare gli interessi della città senza appartenere ad alcun partito o corrente».

Si ricandiderà?

«No».

Perché?

«Per agire con la massima trasparenza e legalità ho dovuto fare - e sempre farò - scelte impopolari. L'ho messo in conto. Per coerenza non ho accettato la candidatura alle elezioni regionali».

Chi le ha fatto la proposta?

«Partiti di centro e centrodestra».

La ricandidatura di Graziano Milia?

«Ha lasciato un buon ricordo, è stimato dai cittadini, non dagli avversari interni. Se la dovrà vedere col designato Stefano Secci e il rampante Francesco Piludu. In lizza c'è anche l'ex sindaco Gigi Ruggieri che ha fatto sapere di essere pronto a candidarsi se lo fa Milia».

Stabilimenti del Poetto chiusi d'estate?

«Il rischio sta rientrando».

I gestori l'hanno criticata aspramente.

«Mi hanno chiesto di chiudere un occhio su tanti abusi edilizi ma non lo potevo fare. Dopo le proteste molti hanno capito che non c'è altra strada e stanno rimuovendo gli abusi edilizi. Questa settimana riprenderò in mano questa partita».

Perché non è stato bandito l'appalto per la raccolta dei rifiuti?

«Siamo pronti a discutere le linee guida in Consiglio comunale. I cittadini onesti pagano il conto anche per il trentatré per cento di furbetti che evade».

Strade e segnaletica in condizioni penose.

«Da dodici anni nessuna amministrazione ha pensato a riparare le strade. Ho accettato critiche e insulti, ma in cassa non c'erano i soldi per intervenire».

Resteranno così?

Con l'approvazione del bilancio di previsione potremo iniziare i lavori».

Il bilancio ancora non c'è.

«Stasera lo approveremo in Giunta. La grande novità è che faremo venti assunzioni a tempo indeterminato».

I suoi errori?

«Aver riposto la fiducia nelle persone sbagliate».

Nient'altro?

«L'insofferente verso alcuni consiglieri comunali. È stata la reazione ad attacchi quotidiani, spesso violenti e scomposti».

Paolo Paolini

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