Voleva essere uno scherzo ma si è rivelato un boomerang.

Il 58enne Sergio Cannas, operaio, ha ammesso di essere lui l'autore dei fotomontaggi che nei giorni prima dell'8 marzo, sono diventati virali su WhatsApp. Nelle immagini oscene c'erano corpi nudi e il volto di una donna di Seui. Era stata lei ad andare dai carabinieri a presentare querela contro ignoti.

E Cannas è stato denunciato per diffamazione aggravata.

I militari avevano avviato le indagini risalendo a lui e forse per questo l'uomo ha deciso di parlare: "È stato solo uno scherzo, l'ho spedito solo a una persona. Non volevo far soffrire nessuno, men che meno quella donna".

"Sono rimasta veramente disgustata - ha detto la vittima - nello scoprire che a realizzare quel fotomontaggio è stata una persona adulta. Se possibile mi sento ancora più offesa dal fatto che l'autore sia proprio lui. No, per me questo non può essere definito uno scherzo. Io ho pagato carissime le conseguenze di quei fotomontaggi. Ormai da qualche tempo in seguito alla mia separazione ero oggetto dei pettegolezzi e delle malelingue del paese. La diffusione di quelle immagini mi ha fatto veramente male, soprattutto pensando ai miei figli. Sono stata costretta a spiegare ai miei bambini che circolavano quelle foto false della mamma temendo che potessero venire a saperlo dai compagni a scuola. Non si può giocare offendendo la dignità delle persone senza poi essere pronti a pagarne le conseguenze".
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