Buttare il latte per strada? "Molto meglio regalarlo a chi ne ha bisogno". È la forma di protesta di Milena Melis, allevatrice di 58 anni di Assemini, che stamattina ha deciso di donare 400 litri di latte alla comunità di recupero L'Aquilone.

Un prodotto d'eccellenza quello della donna, già vincitrice del premio Alziator, la cui azienda può contare oltre 300 tra pecore e arieti di razza, iscritti dal 1993 al libro genealogico e la cui le selezione genetica migliora di anno in anno.

"A noi un litro di latte viene pagato 50 centesimi - dice Melis -. Ma a buttarlo mi piange il cuore. Il nostro lavoro richiede tanto sacrificio: in 41 anni di matrimonio con mio marito, Antonio Spina, non abbiamo avuto un giorno libero, e non abbiamo fatto neppure il viaggio di nozze. Non chiediamo contributi, ma di poter vivere grazie al nostro lavoro. Per ora l'oro bianco della Sardegna è servito solo ad arricchire gli industriali. Siamo sull'orlo del fallimento: i costi di gestione dell'azienda solo elevatissimi ed è assurdo che un caffè al bar costi più di un litro di latte".

Sveglia alle 4 del mattino e al lavoro spesso fino alle 22: così quasi per mezzo secolo.

"Abbiamo deciso di donare il latte alla comunità perché sono nostri vicini e con loro abbiamo un buon rapporto".

Il direttore de L'Aquilone Matteo Piga annuncia: "Lavoreremo il latte con i nostri ragazzi, per i quali questa sarà una nuova attività: è un sistema che già conosciamo perché lavoriamo quello di mucca. Siamo solidali con i pastori sardi".

Presenti all'ovile anche il sindaco, Sabrina Licheri, il vicesindaco, Gianluca Mandas, l'assessore allo Sviluppo economico, Diego Corrias, e il candidato governatore alle Regionali per il Movimento 5 stelle, Francesco Desogus.
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