"Regione Sardegna e governo italiano celebrano con grande risonanza la riconsegna della spiaggia di Porto Tramatzu ai sardi ma, al di là delle altisonanti dichiarazioni del presidente Pigliaru e del ministro Trenta, la realtà è ben diversa. La firma del protocollo d'intesa arriva proprio nei giorni immediatamente successivi alla pubblicazione sul sito dell'Esercito di foto e resoconti delle ultime esercitazioni di carri armati a Teulada, dove si vede, chiaramente, qual è il risultato di decenni di devastazione", dice in una nota a Foras, collettivo antimilitarista, che ha organizzato per domenica 13 gennaio a Nuoro una nuova assemblea per gettare le basi di un nuovo anno di mobilitazioni.

"Da quando esiste il poligono, Teulada ha visto dimezzarsi il numero degli abitanti: non crediamo che una spiaggia in più nella disponibilità dei residenti possa invertire questa tendenza. Certamente, per la Regione e per la Difesa, è più facile parlare di Porto Tramatzu, ma noi preferiamo puntare l'attenzione sulla penisola Delta, quell'area del poligono di Teulada che gli stessi vertici militari hanno definito ormai non più bonificabile: una discarica di materiali bellici inquinanti, nella quale è vietato l'ingresso persino ai militari".
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