Settantotto anni, ex pescivendolo ora in pensione, Carlo Angioni trascorre la sua vita a letto, dove è costretto a causa di problemi di salute, e con 500 euro di pensione (350 servono per pagare l'affitto, il resto per le medicine).

Al mercato lo conoscevano tutti, "Crallinu passionera", questo il suo soprannome, era una delle presenze fisse. Adesso, dopo un carcinoma e il diabete, "rischio di morire da un momento all'altro. Vorrei soltanto andare via di qui".

La sua casa, vicino alla 554, mostra tutto il dramma in cui vive. C'è un camino, non utilizzato, sul tavolo i suoi medicinali e lui, al freddo, con alcune coperte. Di fianco al letto un secchio che viene usato come water quando Carlo riesce ad alzarsi. In caso contrario l'alternativa è lo stesso letto. E il tanfo di urina si sente ovunque.

I Servizi sociali non lo seguono, perché risulta avere un reddito, e non riceve l'accompagnamento.

Lui chiede solo: "Vorrei che qualcuno mi aiutasse, magari a trovare una casa diversa da questa, un po' più calda, con il riscaldamento".

"I familiari e i vicini - spiega il consigliere comunale Lucio Torru, che segue la situazione - vengono a portargli da mangiare ma per il resto è solo, incapace di muoversi e potrebbe cadere da un momento all'altro".
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