A Ghilarza una nuova giornata di protesta. Sotto i riflettori sempre il presidio ospedaliero per il quale il Comitato, nato in questi anni per la sua difesa e valorizzazione, vuole risposte concrete. Oggi si è ripetuta la formula consolidata negli ultimi mesi: corteo di auto ad occupare il viale Antonio Carta e tanti striscioni che rilanciavamo i motivi della protesta sistemati davanti all'ingresso del punto di primo intervento, chiuso da novembre 2019. Una cinquantina le auto incolonnate e circa 120 persone presenti. Numeri imposti dalle norme anti Covid, di più non si poteva autorizzare.

"Non abbiamo ricevuto nessuna risposta, neppure per il punto di primo intervento per il quale è stata esperita la gara per l'affidamento del servizio a garanzia della riapertura", dice il rappresentante del Comitato Raffaele Manca. E prosegue: "Unico dato positivo è la riapertura di un ambulatorio di medicina: i medici utilizzati nel reparto Covid, ora che ci sono pochi pazienti, hanno deciso di riaprire un ambulatorio per i pazienti Alzheimer che da oltre un anno erano senza assistenza".

Lunedì a Ghilarza, alle 11 all'auditorium comunale, si terrà la conferenza del distretto sanitario convocata dal presidente Domenico Gallus. E Manca al riguardo spiega: "Non abbiamo ancora deciso se partecipare. Il tempo delle parole è finito, non ci accontentiamo più delle solite promesse. Una volta al mese saremo in piazza sino a quando non ci saranno risposte reali di riapertura. E' chiaro che a riaprire il punto di primo intervento significa riaprire anche il reparto di Medicina".

C'è poi c'è il tema della spendita degli oltre due milioni di euro stanziati per la messa in sicurezza del Delogu e per la realizzazione della rete dei gas medicali. Raffaele Manca precisa: "Ancora non si è fatto niente". E subito aggiunge: "E abbiamo preoccupazione che quando arriveranno i fondi europei la Sardegna non sarà in grado di utilizzare quelle risorse nei tempi previsti. La revisione della macchina burocratica, dei tempi delle decisioni politiche non solo ha bisogno di risposte urgenti ma anche di volontà e di atti politici mirati". Presente alla manifestazione per l'ospedale anche il sindaco Stefano Licheri: "Ringraziamo il Comitato che tiene alta l'attenzione. Purtroppo non stiamo riuscendo a programmare l'ospedale post Covid. Il punto è che non si riesce a mandare avanti nemmeno quello che ha programmato la Regione e che già non ci vedeva d'accordo. Qui non si sta facendo nemmeno quello. Lunedì ci sarà la Conferenza del distretto sanitario: speriamo di avere notizie positive ma siamo stanchi di parole".
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