Centinaia di persone hanno preso parte ai funerali dell'ex maresciallo dei carabinieri Domenico Murruzzu, deceduto mercoledì in un tragico incidente sulla Statale 131.

La Basilica e la piazza antistante la borgata del Rimedio hanno accolto a stento amici, parenti, carabinieri, cavalieri e tanti cittadini che lo avevano conosciuto nei suoi lunghi anni trascorsi a Oristano e nei centri vicini.

Ad accogliere la bara all'ingresso della chiesa c'erano i colleghi di Murruzzu, dell'Associazione nazionale carabinieri e una rappresentanza del Comando provinciale di Oristano: tutti gli hanno reso l'onore con il saluto militare.

Nel rispetto delle norme di sicurezza è stato celebrato il rito funebre officiato dal rettore della Basilica monsignor Vincenzo Curreli. Nell'omelia il sacerdote ha ricordato la figura dello scomparso, che conosceva da lungo tempo.

"Abbiamo accolto il nostro fratello Domenico - dice il rettore - tornato per l'ultima volta in questo santuario che ha frequentato assiduamente sin dalla tenera età. Ci stringiamo ai familiari, alla signora Paola, ai figli e a tutti i parenti; viviamo questo doloroso distacco causato dalla morte, alla luce della parola di Gesù. Domenico è approdato al porto della vita vera e piena. Lo dico prima di tutto ai familiari ma anche gli amici, ai conoscenti: ora lui vive in Dio. Secondo la volontà di Gesù - conclude il religioso - anche se questo momento passa attraverso il dolore del distacco".

Solo poche ore prima del funerale il medico legale incaricato dalla Procura, Antonio Nioi, aveva ultimato la perizia autoptica dalla quale non era emerso nulla, se non gli effetti dei traumi causati dall'incidente. Per avere maggiori dettagli occorrerà attendere l'esito delle analisi e la relazione del perito settore che verranno depositati entro tre mesi.
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