Anche la tradizione dei falò di Sant'Antonio deve fare i conti con il Covid.

Nel paese del Guilcier tutto rinviato a inizio estate.

Domani, nel giorno dell'Epifania, avrebbero dovuto portare in piazza San Giovanni la tuva il grosso albero cavo che poi il 16 di gennaio, vigilia di Sant'Antoni de su fogu, sarebbe stato acceso.

Sarebbero state giornate di festa tra cene, balli e canti.

Tutto ovviamente impossibile in un momento di emergenza sanitaria come quello che si sta vivendo in tutto il mondo. Ma i ragazzi potranno comunque avere modo di vivere nei prossimi mesi l'appuntamento tanto atteso, seppur declinato in maniera differente.

"In accordo con i ragazzi - spiega il sindaco Matteo Manca - abbiamo deciso di spostare a giugno l'evento. Contemporaneamente stiamo avviando le procedure per individuare un Comune in Italia che celebra il rito del fuoco in modo da attuare tra i ragazzi di quel centro e i ragazzi della leva di Norbello un gemellaggio".
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