Sarà difficile dimenticare il Natale 2020 per un'insegnante di Ghilarza. Giornata da incubo per Patrizia Poma, ben lontana dall'atmosfera di festa che in un quasi normale 25 dicembre si dovrebbe vivere. Ha infatti trascorso la giornata tra mille disagi all'ospedale San Martino di Oristano, per lei un'esperienza da dimenticare.

L'incubo è scattato di primo mattino. "Sono stata male intorno alle 6. Ho chiamato la guardia medica. Mi ha chiesto se ero in grado di avvicinarmi e così sono andata - racconta la donna -. Il medico si è spaventato parecchio. In prima battuta ha pensato a problemi cardiaci oppure gastroenterologici. A quel punto ha chiesto l'intervento del 118: sono stati bravi e tempestivi. Mi hanno accompagnato al San Martino, erano le 7:43. Mi hanno fatto il tampone prima di accedere al pronto soccorso. E ho dovuto aspettare per ben due ore prima che arrivasse l'esito. Qualche tempo fa ho fatto un controllo alla clinica del Rimedio. Anche in quel caso mi hanno fatto il tampone, ma l'esito è arrivato dopo un quarto d'ora. Perché al San Martino si attende invece così tanto? Io ho aspettato in ambulanza, senza sapere cosa avessi e con il sospetto che fosse un problema cardiaco. Mi chiedo ma se uno ha un infarto cosa aspetta in ambulanza?".

Ma non bastavano i disagi: "Una volta dentro il pronto soccorso ho aspettato ore in mezzo alla corrente. Eravamo tutti infreddoliti, c'erano tanti ultraottantenni. Le infermiere, che hanno fatto di tutto per assisterci, ci hanno detto che le coperte erano finite e hanno passato dei teli. Per fortuna io avevo il giubbotto pesante e ho indossato quello". La donna è stata quindi sottoposta ad una serie di controlli. "E poi ho aspettato ancora per ore ed ore, sempre in mezzo alla corrente. Sentivo la dottoressa che chiamava a destra e sinistra per cercare di sistemare pazienti in altri ospedali, per capire dove c'era posto anche perché ad Oristano la Medicina era chiusa".

Quindi conclude: "Alla fine sono stata dimessa poco prima delle 19, dopo tantissime ore di attesa. Sono entrata che avevo dolori addominali e sono uscita con dolori addominali. Mi hanno suggerito una visita gastroenterologica. Peccato che l'avevo fatta il 17 dicembre. Sono davvero sbalordita: il personale medico è ridotto all'osso. Si è ridotta la capacità dei piccoli ospedali dell'interno gravando tutto su Oristano".
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