Cittadini, operatori della sanità amministratori comunali hanno preso parte alla manifestazione organizzata dal Comitato per la salute dei cittadini di Oristano e per la difesa dell'ospedale di Ghilarza.

Alle 9.30 oltre cento persone si sono ritrovate davanti all'ospedale San Martino e hanno promosso una simbolica catena umana listata a lutto. Un chiaro ed esplicito riferimento a una sanità in agonia.

I partecipanti erano uniti tra di loro da una lunga fascia nera. Il serpentone umano si è esteso tra le vie Rockefeller, via Dante e via D'annunzio, trovando solidarietà anche tra i passanti e gli utenti diretti proprio nel presidio sanitario di Oristano.

Molti dei sindaci presenti alla manifestazione di protesta avevano presenziato anche nei giorni scorsi all'iniziativa promossa dai sindaci del distretto sanitario di Oristano, davanti al Consiglio regionale. La referente del Comitato per la salute dei cittadini Maria Carmela Marras ha sottolineato che saranno una "spina nel fianco" per la politica. "Ci siamo ritrovati nuovamente qui oggi perché sino ad oggi non è stato risolto nessun problema - dice Maria Carmela Marras portavoce del Comitato - l'ultima volta siamo scesi in piazza perché non avevamo il pronto soccorso, su una popolazione di 160.000 abitanti per quasi due mesi. Il pronto soccorso è stato riaperto ma sta funzionando a singhiozzo, in questo momento siamo senza un reparto di Medicina in ospedale Dea di primo livello che non garantisce l'assistenza sanitaria a tutta la sua popolazione. Con questi nuovi focolai all'interno dell'ospedale ci ritroviamo con un personale insufficiente. Continuiamo a far fare sentire la nostra voce perché siamo in una situazione veramente insostenibile - conclude Maria Carmela Marras - noi non vogliamo fare polemiche, siamo stati accusati di farlo, anche perché noi facciamo anche delle proposte che vengono sempre ignorate dalla classe politica che ci governa".
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