Il Pronto soccorso del San Martino di Oristano è sempre più in emergenza. Una ventina di pazienti positivi al Sars-Cov 2 sono ricoverati negli ambulatori che solitamente ospitano le urgenze, molti da giorni sono ospitati sulle barelle perché non ci sono posti letto. E adesso che sono esauriti anche gli spazi degli ambulatori, ci sono pazienti persino nei corridoi. Per tutti c'è un solo bagno a disposizione. Tra questi ci sono anche due pazienti intubati che hanno necessità di assistenza in terapia intensiva, ma al momento non ci sono posti letto negli altri ospedali sardi. Altri cinque pazienti sono ventilati.

Una situazione al limite che va avanti ormai dal 20 ottobre scorso, quando il Pronto soccorso è diventato a tutti gli effetti una zona rossa riservata a pazienti Covid ed è stato chiuso a tutti gli altri interventi. Subito esauriti, invece, i dieci posti letto del reparto Covid che era stato aperto al vecchio pronto soccorso del San Martino.

Come se non bastasse anche i Dpi iniziano a scarseggiare e la Tac è sempre fuori uso, rotta da venerdì scorso: i pazienti che hanno necessità di questo esame sono ancora in attesa. Inoltre si stanno utilizzando bombole d'ossigeno per aiutare la respirazione dei pazienti più gravi perché non si può contare su attacchi sufficienti alla rete d'ossigeno dell'ospedale. Le bombole, però, cominciano a scarseggiare.

Oggi dovrebbe aprire un reparto Covid al Delogu di Ghilarza con 15 posti letto dell'ex reparto Medicina, chiuso ormai da qualche settimana. Al momento però il problema grosso resta il personale: tre medici rianimatori sono in quarantena perché positivi e per adesso sono solo cinque quelli disponibili.

A Ghilarza saranno trasferiti i casi meno critici perché nell'ospedale Delogu manca un impianto centralizzato di ossigeno.

Valeria Pinna

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