Un cinquantenne dell'Oristanese è stato condannato a 4 anni più una provvisionale di 5mila euro come risarcimento danni per i maltrattamenti sulla moglie e il figlio disabile.

La sentenza chiude una drammatica vicenda, iniziata circa tre anni fa. La coppia, con il bambino affetto da una grave disabilità psicofisica, si era trasferita in una casa in campagna e ben presto quella abitazione era diventata una sorta di prigione: madre e figlio venivano lasciati là dentro per tutta la giornata, l'uomo usciva la mattina presto e si portava dietro le chiavi.

In quella casa per mesi hanno vissuto senza acqua né luce, non c'era a disposizione nemmeno un telefono e il bambino per due anni non aveva potuto frequentare neanche la scuola. La svolta una mattina in cui l'uomo aveva dimenticato il telefono a casa: la donna non si era lasciata sfuggire l'occasione di salvarsi insieme al suo bambino e aveva chiesto aiuto al Centro antiviolenza Donna Eleonora di Oristano. Da quel momento la situazione era iniziata a cambiare, era partita subito la denuncia e quindi l'inchiesta. Il cinquantenne, difeso dall'avvocata Maria Giuseppa Scanu è finito a processo con l'accusa di maltrattamenti, la pm Daniela Caddeo nella precedente udienza aveva sollecitato la condanna a quattro anni e anche l'avvocato di parte civile Roberto Martani si è unito alla richiesta sollecitando il risarcimento danni. La difesa aveva chiesto l'assoluzione.
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