Gli atti vandalici non erano purtroppo una novità per le suore clarisse. Ma le urla e soprattutto le bestemmie in chiesa, quelle no. «Non ne possiamo più» dice sconsolata suor Caterina Quartu, del monastero che ospita sette suore. E così ieri mattina ha dovuto, per l'ennesima volta, rivolgersi alle forze dell'ordine, la polizia municipale e la questura, per denunciare quanto accaduto.

La funzione violata

L'inqualificabile episodio è accaduto nei giorni scorsi, la comunità delle monache di Santa Chiara era impegnata al pomeriggio nelle novene in preparazione alla festa della Madonna del Rimedio (celebrata ieri). La porta della chiesa era naturalmente aperta e alcuni ragazzi sono entrati: «Prima hanno tentato di portare via il disinfettante all'ingresso» racconta suor Caterina. «Poi hanno cominciato a urlare e bestemmiare. A quel punto è sceso il gelo fra le suore e le persone che seguivano la funzione. Qualcuno li ha fatti allontanare dalla chiesa, ma resta il fatto gravissimo». E come non bastasse, nel retro della chiesa alcune pietre sono state imbrattate di vernice blu; spazzatura di ogni genere abbandonata, dopo le bisbocce, nel sagrato che le suore sono costrette a ripulire quasi quotidianamente: bottiglie, cicche di sigarette, preservativi e assorbenti. Infine, la targa sistemata sulla chiesa rotta in tanti pezzi. «Una situazione che ormai sta superando ogni limite» dice suor Caterina. Le telecamere sistemate da un po' di anni sembrano non preoccupare questi vandali che non hanno rispetto di nulla. Ora quelle immagini sono nelle mani delle forze dell'ordine e si spera che diano qualche elemento per risalire ai responsabili.

L'arcivescovo

«È un fatto gravissimo» commenta l'arcivescovo padre Roberto Carboni. «Dobbiamo aiutare questi ragazzi a far loro capire che le azioni producono conseguenze che, in questo caso, feriscono gli altri. Non vanno puniti ma aiutati in questo senso». Padre Roberto ricorda la situazione sorta in piazza Cattedrale «ma in quel caso certo non si era verificato nessun episodio di urla e bestemmie in chiesa e abbiamo potuto parlare con loro e avere un dialogo».

Il Comune

La strada del dialogo è la stessa indicata anche dall'assessore alla Cultura Massimiliano Sanna: «Credo che sia necessario un incontro che coinvolga le forze dell'ordine e i servizi sociali per capire come intervenire». Poi un interrogativo: «Ma i genitori di questi ragazzi dove sono? È vero che spesso sono impegnati nel lavoro ma non si domandano cosa i figli fanno quando escono di casa e magari rientrano a notte tarda?».

Patrizia Mocci

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