Sull'ospedale di Ghilarza ormai è scontro politico. Dopo l'ultimatum all'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu da parte dei consiglieri regionali Domenico Gallus e Francesco Mura, adesso arriva la presa di posizione dell'esponente della Lega Annalisa Mele che difende l'assessore e bacchetta i colleghi.

"Basta con le accuse infondate che distorcono la realtà e gettano pesanti ombre su chi è sempre impegnato per rimediare ai disastri ereditati dalla gestione sanitaria del centrosinistra". Mele, componente della commissione regionale Sanità, assicura che il punto di primo intervento dell'ospedale di Ghilarza riaprirà e tra le soluzioni prospettate c'è il ricorso ai medici dell'emergenza territoriale.

"Una strada che si potrà percorrere solo quando i corsi per l'abilitazione dei 60 medici saranno conclusi - ha ricordato - L'emergenza Covid ha allungato i tempi della formazione: 15 medici sono stati abilitati ad agosto ed entreranno in servizio a ottobre, gli altri termineranno il percorso entro l'autunno". I medici, freschi di corso, lavoreranno sulle ambulanze del 118 e "solo quando tutti i 60 saranno operativi, alcuni potranno essere destinati ai punti di primo intervento" ha aggiunto.

Poi l'affondo verso il presidente della commissione Sanità: "È deludente che Gallus parli di promessa non mantenuta e sfiducia all'assessore - va avanti -. Dovrebbe sapere che 15 medici non sono sufficienti per coprire sia i servizi delle ambulanze che quelli del punto di primo intervento. Sostenere che c'è già tutto il personale disponibile non è vero". La consigliera leghista ribadisce che non c'è stato alcun passo indietro da parte dell'assessorato regionale: "Chi parla di sfiducia dovrebbe rivolgere il proprio disappunto verso chi ha condannato all'asfissia i piccoli ospedali come il Delogu di Ghilarza o il Mastino di Bosa".
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