I commercianti oristanesi stanno rispettano le norme nonostante le incertezze legate alle interpretazioni dei decreti nazionali e regionali.

Diversi bar e qualche ristorante, hanno risollevato le serrande dopo 65 giorni di stop, in questa "fase due".

Secondo una prima stima della polizia locale circa il 35% non ha riaperto per ora l'attività, non solo per evitare eventuali errori, ma anche per le difficoltà ad avviare le modifiche legate al distanziamento sociale. Le pattuglie della polizia locale hanno effettuato i controlli e dispensato informazioni ai commercianti, in particolare sulle distanze sia all'interno che all'esterno dei locali. "Abbiamo riaperto anche noi l'attività - dice Enrico Pinna del 'Al 38 Caffè' di piazza Mariano - la polizia locale ci ha fornito indicazioni e suggerimenti su come predisporre il locale".

"Almeno per ora non ho aperto il bar - spiega Eden Stramieri del "Caffè in Centro" - devo ancora avviare le opportune modifiche e trovare un accordo con il proprietario per gli affitti da saldare".

"Avevamo lavorato in questi mesi con le colazioni a domicilio - dice Sergio Ledda del Bar La Palma di piazza Ungheria - ma ora siamo operativi nuovamente".

Diversi locali purtroppo hanno deciso di chiudere definitivamente per motivi economici e l'impossibilità di pagare l'affitto.

"Abbiamo effettuato dei controlli anche nei centri commerciali di Porta Nuova e di Nonna Isa - conferma il comandante della polizia locale Giuseppe Raschiotti - le nostre pattuglie hanno fornito informazioni utili sulle normative in atto soprattutto quelle legate al distanziamento sociale e alla sicurezza. Nessuna sanzione sia ben chiaro. Il nostro obiettivo rimane quello di garantire le informazioni per chi riapre dopo tanti mesi di lunga inattività".
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