L'udienza non è stata ancora fissata. Ma la banda finita in cella dopo l'operazione Drug&fire (droga e fuoco) ha presentato ricorso al Riesame per chiedere la revoca degli arresti o una misura alternativa.

Fabio Orrù, Lara Pinna, Matteo Zucca, Sandro Mele, Davide Melis, Giovanni Antonio Migheli, Angelo Erdas, Francesco Spanu, 34 anni, Alice Camedda, Alessandro Casu, Cristian Vacca e Patrizio Demartis sono finiti nei guai una decina di giorni fa dopo l'indagine dei carabinieri della Compagnia di Oristano (coordinati dal capitano Francesco Giola) andata avanti per un anno.

Tra pedinamenti e intercettazioni i militari sono riusciti a smontare un giro di droga organizzato soprattutto da Fabio Orrù e dalla fidanzata Lara Pinna.

La coppia gestiva parte del mercato oristanese della droga grazie a spacciatori (tra cui Erdas, Mele, Melis e Spanu) che avevano il compito di vendere le dosi di marijuana e cocaina.

I pusher venivano poi pagati con altra droga per uso personale, tra i collaboratori c'erano anche minorenni, persino quattordicenni, utilizzati per recuperare denaro e per lo spaccio. Se poi qualcuno non pagava la droga, il recupero crediti passava dalle minacce ai pestaggi fino agli incendi delle auto dei debitori. Ben quattro incendi auto dell'estate scorsa sono riconducibili alla banda di Orrù.

Le accuse vanno dallo spaccio all'estorsione, dalle lesioni al danneggiamento fino alla detenzione illegale di armi.

Gli avvocati (Carlo Figus, Herika Dessì, Fabio Costa, Pinuccio Motzo, Marco Martinez, Mario Gusi, Antonella Piredda, Giuseppe Pinna e Gabriella Cadoni) adesso tentano la carta del ricorso al Riesame.
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