Il pubblico ministero Andrea Chelo ha chiesto un incidente probatorio nell'inchiesta sulle presunte irregolarità nel cambio di gestione dell'impianto dei rifiuti di Arborea. L'indagine, del comando provinciale della Guardia di finanza di Oristano, era partita nell'agosto 2016 dopo un esposto e nelle settimane scorse è culminata con ben sei avvisi di garanzia.

Sono coinvolti l'ex sindaco Guido Tendas che all'epoca era componente del Cda (difeso dall'avvocato Marcello Sequi), il direttore del Consorzio industriale Marcello Siddu (difeso da Franco Luigi Satta), l'allora presidente del Consorzio Claudio Atzori (difeso da Giuseppe Corronca), l'ex vicepresidente Marcello Caria (assistito da Carlo Figus), il componente del Cda Giuseppe Giarrusso (difeso da Cristian Stara) e Salvatore Daga, responsabile unico del procedimento di concessione della gestione dell'impianto di Masangionis alla Vittadello (difeso da Franco Luigi Satta).

A tutti il pubblico ministero Andrea Chelo contesta il reato di abuso d'ufficio; secondo la Procura i sei avrebbero procurato intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale alla Vittadello riconoscendole per la revoca della concessione (per motivi di pubblico interesse) della gestione dell'impianto un rimborso di 14 milioni e mezzo, superiore di 7 milioni 419 mila 877 a quello che invece sarebbe dovuto essere per legge. Adesso il pm ha chiesto una perizia per accertare se il rimborso stabilito rispetti o meno i criteri di quantificazione previsti dalla normativa, per chiarire quale sarebbe dovuto essere l'importo corretto e, nel caso risultasse superiore, spiegarne i motivi. I difensori presumibilmente nomineranno a loro volta dei consulenti di parte.
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