Il pubblico ministero del Tribunale di Oristano Daniela Caddeo ha chiesto una condanna a quattro anni per un cinquantenne, originario di un paese dell'Oristanese, accusato di maltrattamenti ai danni della moglie e del figlio disabile.

Oggi davanti alla giudice Elisa Marras, il pubblico ministero ha ricostruito una vicenda di dolore e soprusi tra le mura di casa.

La coppia, con il bambino affetto da una grave disabilità psicofisica, si era trasferita in una casa in campagna che ben presto era diventata una sorta di prigione: madre e figlio venivano lasciati là dentro per tutta la giornata, l'uomo usciva la mattina presto e si portava dietro le chiavi. E in quella casa mancava l'acqua, per mesi persino la luce e non c'era a disposizione nemmeno un telefono.

Il bambino per due anni non aveva nemmeno frequentato la scuola, una situazione sempre più difficile fino a quando un giorno la donna (parte civile al processo con l'avvocato Roberto Martani) è riuscirta a chiedere aiuto.

Il marito aveva dimenticato il telefono a casa e lei era riuscita a chiedere aiuto al Centro antiviolenza Donna Eleonora di Oristano.

Fu quella telefonata a mettere fine a quella vita di sofferenze.

L'uomo è difeso dall'avvocata Maria Giuseppa Scanu; il processo è stato rinviato al prossimo 14 marzo per la discussione della parte civile e della difesa.
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