Devono fare i pendolari dal San Martino di Oristano agli ospedali di Ghilarza e Bosa. La situazione va avanti da mesi e adesso tredici medici hanno inviato una diffida contro l'Assl di Oristano (il documento per conoscenza è stato inviato anche all'Ispettorato del lavoro) perché revochi il provvedimento d'urgenza che ha disposto le trasferte. Si profilano dunque nuove tensioni e c'è il rischio che alcuni servizi al Mastino di Bosa possano essere a rischio.

Già nei mesi scorsi i 13 specialisti del reparti di Medicina aveva inviato una diffida all'azienda ma non è cambiato nulla. E così i medici, assistiti dall'avvocato Giacomo Doglio, sono tornati all'attacco con una nuova diffida in cui ricordano come "la dotazione organica dei medici della struttura complessa di Medicina interna del San Martino sia gravemente insufficiente rispetto all'attività assistenziale da prestarsi - sottolinea il legale - nel reparto ci sono 58 posti letto a cui si aggiungono i pazienti in appoggio, da 5 a 20, per oltre 3mila ricoveri all'anno". Al momento soltanto 11 medici sono a disposizione per coprire i turni di servizio mentre in pianta organica ne sono previsti 16 più il primario. "Alcuni di loro hanno accumulato oltre 250 ore di straordinario, qualcuno oltre 400" si legge nel documento.

La situazione rischia di precipitare anche perché va avanti da tempo nonostante l'azienda nelle settimane scorse avesse parlato di provvedimenti di "eccezionali e validi solo per il tempo strettamente necessario a trovare soluzioni alternative per superare la grave carenza di medici di Medicina interna e pronto soccorso all'ospedale di Bosa". In realtà a tutt'oggi i problemi restano gli stessi e come ricorda l'avvocato Doglio se non dovessero arrivare risposte i medici sono pronti a dare battaglia legale e a presentare formale ricorso.
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