Sei persone sono finite sul registro degli indagati per presunte irregolarità nel cambio di gestione dell'impianto di trattamento dei rifiuti di Arborea.

Sono Marcello Siddu, direttore del Consorzio industriale, l'ex sindaco di Oristano Guido Tendas che all'epoca era componente del Cda dell'ente in rappresentanza del Comune, l'allora presidente del Consorzio Claudio Atzori, l'ex vicepresidente Marcello Caria, il componente del Cda Giuseppe Giarrusso e Salvatore Daga, ingegnere responsabile unico del procedimento di concessione della gestione dell'impianto di Masangionis alla Vittadello.

A tutti il pubblico ministero Andrea Chelo contesta il reato di abuso d'ufficio; secondo la Procura i sei avrebbero procurato intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale alla Vittadello riconoscendole per la revoca della concessione (per motivi di pubblico interesse) della gestione dell'impianto un rimborso di 14 milioni e mezzo, di circa 7 milioni 419 mila 877 superiore a quello che invece sarebbe dovuto essere per legge.

Il vecchio Cda e i tecnici avrebbero avvallato quindi un'operazione ritenuta irregolare dall'accusa. Ma le difese si preparano già al contrattacco e ribadiscono che l'operazione è stata affrontata col massimo livello di attenzione nell'ottica dell'interesse pubblico.

Uno degli obiettivi del passaggio alla gestione diretta del Consorzio era proprio quello di aumentare gli utili senza incrementare le tariffe di conferimento. E gli obiettivi sono stati raggiunti.

L'inchiesta del comando provinciale della Guardia di finanza di Oristano era partita nell'agosto 2016 dopo un esposto che segnalava presunte irregolarità nel passaggio dalla gestione Vittadello (la ditta che aveva realizzato l'impianto dei rifiuti) a quella diretta del Consorzio industriale.
© Riproduzione riservata