È stato riesumato nei giorni scorsi il corpo di Giuseppina Mucili, maestra di 62 anni originaria di Sorradile residente a Ghilarza, morta a settembre all'ospedale di Nuoro.

Il medico legale depositerà la relazione fra trenta giorni e solo allora il quadro potrebbe chiarirsi. Erano stati il marito e i figli della maestra, assistiti dagli avvocati Gianfranco Siuni e Antonella Mugheddu, a presentare una denuncia qualche settimana dopo la morte della madre e così la Procura di Nuoro ha aperto un'inchiesta contro ignoti.

Il 23 ottobre scorso la riesumazione del corpo della donna: la perizia medico legale è stata eseguita nei locali del cimitero di Ghilarza da Matteo Nioi, il medico nominato dalla Procura. La famiglia di Giuseppina Mucili, invece ha nominato come perito di parte Francesco Paribello.

I dubbi sulla vicenda sono tanti anche perché la situazione è precipitata nel giro di dieci giorni. Ai primi di settembre Giuseppina Mucili, che soffriva di "acalasia", malattia dell'esofago che causa vomiti frequenti, va all'ospedale per accertamenti. Avrebbe dovuto fare un trattamento in day hospital per quella patologia ma al San Francesco dicono di non poterlo eseguire; la donna dovrebbe essere trasferita a Cagliari.

In attesa che si liberi il posto nell'altro ospedale, le vengono fatte terapie di mantenimento, idratazione e le viene somministrato del ferro. Subito dopo le condizioni di salute peggiorano, il 15 settembre la maestra viene trasferita in rianimazione dove due giorni dopo muore. Il sospetto della famiglia è che la morte sia avvenuta in seguito ai trattamenti a cui è stata sottoposta e alle terapie che le sono state somministrate durante il ricovero.

Valeria Pinna
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