Per il Sinis anche questa volta c'è un triste primato: per il quarto anno consecutivo il quarzo bianco è stata la sabbia più rubata.

O meglio: la più sequestrata all'aeroporto di Elmas dai ragazzi che lavorano al check-in. Gli stessi che da anni gestiscono la pagina Facebook "Sardegna rubata e depredata", dove più volte è stato chiesto l'aiuto delle istituzioni per mettere fine o almeno per dare un freno ai furti di sabbia soprattutto lungo la costa cabrarese. I chili di quarzo sequestrati quest'anno sono poco più di 200.

Ma chissà a quanto ammontano quelli reali visto e considerato che ai turisti che viaggiano in nave le valigie non vengono controllate. Eppure quest'anno i controlli da parte del Comune sono stati intensificati. Sono scesi in campo i barracelli, i "Guardiani di sabbia" che ogni giorno passeggiavano lungo la riva con gli occhi puntati sui bagnanti e vigili in borghese.

"Da soli non riusciamo a eliminare il fenomeno. Ecco perché chiedo aiuto alla Regione. È necessario che i controlli vengano fatti anche nei porti - commenta il sindaco di Cabras Andrea Abis -. Ma non solo: dallo Stato è necessario un contributo straordinario solo per tutelare il nostro quarzo. Il problema non è solo il furto ma anche il prelievo involontario. Occorre l'attrezzatura idonea per evitare di portarsi via la sabbia con i vestiti. Quella che viene prelevata in questo modo è molta di più di quella rubata".
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